Sfodria: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Sfodria era un comandante [[Sparta|spartano]]. Il [[re di [[Sparta]] [[Cleombroto I]] decise di lasciare come [[armosta]] a [[Tespie]] proprio Sfodria, il quale ebbe il comando di un terzo delle truppe alleate e ricevette tutto il denaro che il re aveva portato dalla città di Sparta, così da poter arruolare mercenari in caso di necessità. In breve tempo Sfodria decise di invadere il territorio [[Atene|ateniese]], senza essere stato provocato e, apparentemente, senza aver ricevuto ordini da Sparta, anche se [[Diodoro Siculo]] avanza l'ipotesi che forse potrebbe aver ricevuto ordini diretti e riservati dallo stesso Cleombroto, senza che questi avesse interpellato gli [[efori]]. Secondo [[Plutarco]] e [[Senofonte]], invece, Sfodria fu corrotto da [[Pelopida]] e da [[Gorgida]], i quali volevano creare rapporti conflittuali tra Sparta ed Atene e che trovarono terreno fertile nell'indole venale e facilmente corruttibile di Sfodria <ref>[[Plutarco]], ''Pelopida'', 14.</ref>.
L'intenzione di Sfodria era quella di marciare rapidamente da [[Tespie]] e di prendere di sorpresa il [[Pireo]], ma sfortunatamente alle prime luci del giorno il suo esercito non era avanzato oltre la piana di ''Triasia''; a quel punto, secondo Plutarco, il suo esercito fu spaventato mortalmente da alcuni luci nel cielo che partivano dai templi di [[Eleusi]]. Sfodria dovette rinunciare alla presa del Pireo, ma, invece di ritirarsi immediatamente, rimase nel territorio ateniese per compiere numerosi saccheggi, portando Atene all'esasperazione.