Efialte di Atene: differenze tra le versioni

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La riforma consisteva nella riduzione delle prerogative politiche dell'Areopago, che vennero distribuite fra [[ekklesia]] (assemblea del popolo), [[boulè]] (consiglio; tra le prerogative da esso acquisite rientra l'[[euthyna]], ossia il compito di giudicare l'operato dei magistrati giunti alla fine del mandato), e tribunali popolari. Tale istituzione perse, inoltre, la ''[[nomophylakìa]]'' (la sorveglianza sulla costituzione) e forse anche la custodia dei testi delle leggi<ref name="Musti1">cfr MUSTI, Domenico, ''Storia greca. Lineamenti e sviluppi dall'età micenea all'età romana'', Roma-Bari, Laterza, 2006, p. 335.</ref>. L'Areopago mantenne solamente la funzione di giudicare nelle cause di sacrilegio e di omicidio volontario di un cittadino ateniese. Queste riforme vennero sentite dalle ali moderate come eccessive, in quanto l'Areopago, consiglio degli ex [[arconti]], era rivestito di un'aura di sacralità. Anche per questo motivo, Efialte fu assassinato alcuni mesi dopo. L'esecutore dell'attentato mortale contro Efialte è individuato in Aristodico di Tanagra<ref>Per la biografia di Efialte cfr. STOCKTON,David ''The Death of Ephialtes'', in "Classical Quarterly", n. 32, 1982; PICCIRILLI, Luigi, ''L'assassinio di Efialte'', in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", n. 17, 1987; PICCIRILLI, Luigi, ''Efialte'', Il Melangolo, Genova, 1988; MARR, John. L., ''Ephialtes the moderate?'',in "Greece and Rome", n. 40, 1993, pp. 11-19.</ref>. La sua eredità politica fu raccolta da [[Pericle]].
 
Incorruttibile (''adorodoketos'') e giusto (''dikaios''), Efialte, figlio di Simonide fu l'incubo del partito oligarchico: si sbarazzò di molti giudici dell'Areopago intentando processi per corruzione e tolse al Consiglio tuttetutti i poteri aggiunti (''epitheta'') che esso aveva accumulato durante l'epoca delle guerre persiane. La riforma costituzionale di Efialte fu abrogata dal governo dei Trenta. <ref>cfr. ARISTOTELE, ''La Costituzione degli Ateniesi'', a cura di Giuseppe Lozza, Oscar Mondadori, Milano,1991, XXV, p. 73.</ref>
 
Secondo il non imparziale giudizio aristotelico (''Athenaion Politeia'', XLI), sotto il governo successivo alla settima costituzione ateniese, avviata da Aristide e perfezionata da Efialte, la città avrebbe commesso moltissimi errori a causa dei demagoghi e dell'impero marittimo.