Domenico Damis: differenze tra le versioni

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Relegato al bagno di [[Isola di Nisida|Nisida]], nel [[1858]] la pena fu commutata in [[esilio]] perpetuo dal [[Regno delle Due Sicilie]] assieme ad altri 65 prigionieri politici. Nell'aprile del [[1859]] la nave sulla quale erano stati imbarcati i prigionieri per essere deportati in [[Argentina]], venne dirottata nel [[Regno Unito]] grazie a un colpo di mano di [[Raffaele Settembrini]], il figlio di [[Luigi Settembrini|Luigi]].
 
Riparato in [[Regno di Sardegna|Piemonte]], nel maggio [[1860]] Damis si imbarcò da [[Quarto dei Mille (quartiere di Genova)|Quarto]] con [[I Mille|i mille]]. Dopo essersi battuto valorosamente in [[Sicilia]] (ottenne due decorazioni e la promozione dapprima a [[capitano]] e successivamente a [[colonnello]]), Damis fu inviato in Calabria da [[Giuseppe Garibaldi]], assieme a [[Ferdinando Bianchi]], [[Francesco Stocco]] e [[Giuseppe Pace]], perché preparasse l'insurrezione in Calabria prima dello sbarco delle truppe garibaldine dalla Sicilia<ref>{{cita libro| |nome=Raffaele ||cognome=de Cesare |titolo=La fine di un Regno | pagine = 288 | anno=1909 | |editore=S. Lapi | città= Città di Castello }}</ref>. Partecipò all'impresa garibaldina fino all'[[assedio di [[Capua]] (dove perse un occhio) e alla [[battaglia del Volturno]].
 
Continuò la carriera militare nell'[[Esercito Italiano]] raggiungendo il grado di [[tenente generale]]. Fu poi deputato più volte per il collegio di [[Castrovillari]]<ref>{{cita libro| autore= [[Jole Giugni Lattari]]| titolo = I parlamentari della Calabria dal 1861 al 1967 | città = Roma | editore = Casa editrice "L. Morara" | anno = 1967}}</ref>.