Vincenzo Visceglia: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Vincenzo Visceglia nasce a [[Salandra]], un piccolo centro in [[provincia di Matera]], il [[30 gennaio]] del [[1903]]. Nonostante le sue origini rurali intraprende gli studi di [[ingegneria]] presso l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|università di Napoli]]. Trasferitosi a [[Roma]] si laurea nel [[1928]] in [[fisica]] e [[matematica]] presso l'università della capitale ed inizia un breve periodo di insegnamento presso un istituto superiore.
 
Orienta in modo più specifico il suo interesse verso la [[geografia]], quale scienza che ha il compito di studiare, interpretare, descrivere e rappresentare la [[Terra]] nei suoi mutevoli aspetti, e del complesso di operazioni scientifiche, tecniche e artistiche che consentono l'elaborazione su di una superficie piana ([[carta geografica]]) o sferica ([[Mappamondo|globi]], di quei fenomeni osservabili sulla [[superficie terrestre]], non solamente oggetti geografici, ma anche fatti [[Demografia|demografici]], [[Politica|politici]], [[Economia|economici]], [[Statistica|statistici]], [[Storia|storici]]. Questo suo interesse culmina con la fondazione nel [[1929]] dell'[[Istituto Geografico Visceglia|Istituto geografico Visceglia]].
 
Nel [[1930]] ha realizzato la prima pubblicazione dell'istituto: la ''Guida toponomastica di Roma'', [[planimetria]] della città {{citazione necessaria|unica nel suo genere}}, suddivisa in tavole e con la segnalazione dei [[Numero civico|numeri civici]]. La guida è stata successivamente continuamente aggiornata.
Durante gli [[Anni 1960|anni sessanta]] ha pubblicato le planimetrie aggiornate dei capoluoghi di provincia, la cui raccolta costituisce l'''Atlante urbanistico d'Italia''<ref>Le piante edite da Visceglia sono inserite nei volumi editi dall'[[Istituto nazionale di studi romani]], ''Le piante di Roma'' e ''Le piante del Lazio'', curate da [[Amato Pietro Frutaz]].</ref>.
 
Per oltre 40 anni si dedica alla raccolta di cartografia antica originale e di materiale editoriale d'epoca, arricchendo il fondo d'archivio dell'istituto, con mappe originali edite nel [[XVIII secolo|Settecento]] dalla [[Calcografia camerale]] e con rari libri geografici. Ha sviluppato un settore di attività rivolto alla riproduzione di antiche carte geografiche e alla realizzazione di mappamondi in gesso e legno, copie fedeli di oggetti d'epoca.
 
Dopo una lunga malattia, che non gli impedisce di lavorare fino all’ultimo giorno, muore a Roma il [[5 ottobre]] [[1971]].