Brigata spendereccia: differenze tra le versioni
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Essi erano dodici giovani provenienti dalle più nobili e ricche famiglie di Siena che riunirono i loro averi e si diedero alla bella vita e alle folli spese: [[Benvenuto da Imola]] racconta che in due anni essi spesero 216.000 [[fiorini]], una cifra che rapportata semplicemente al valore aureo del fiorino corrisponde a una somma attuale tra i dodici e i quindici milioni di [[euro]].
Pare che avessero redatto tanto di [[statuto (diritto)|statuto]] nel quale misero come obiettivo la fine dei loro denari e che una volta raggiunto, essi si sciolsero. La casa in cui ebbero sede venne detta "la Consuma", ed è un edificio che esiste ancora oggi in [[via Garibaldi (Siena)|via Garibaldi]] a [[Siena]].
Tra i giovani di questa brigata alcuni vi includono dei personaggi citati da Dante nel [[Inferno - Canto ventinovesimo|Canto XXIX]] dell'[[Inferno (Dante)|Inferno]] quali [[Stricca]] e [[Niccolò dei Salimbeni]], [[Niccolò Bonsignori|Niccolò dei Bonsignori]], [[Bartolomeo dei Folcacchieri]] detto l'Abbagliato, [[Caccianemico d'Asciano]] e quel [[Lano da Siena]] citato tra gli scialacquatori ([[Inferno - Canto tredicesimo|Inf. XIII]], 120-121).
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