Matteo I Visconti: differenze tra le versioni
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{{Visconti (1277-1395)}}
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{{Bio
|Nome = Matteo I
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== Vita ==
=== I primi anni ===
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Matteo era figlio di Teobaldo (o Tibaldo) Visconti che morì decapitato a [[Gallarate]] nel [[1276]] e che, a sua volta, era figlio di un fratello di Ottone Visconti, Obizzo, Signore di [[Massino Visconti|Massino]], [[Albizzate]] e [[Besnate]] e di Anastasia Pirovano, forse nipote del cardinale Uberto Pirovano, [[arcivescovo]] di [[Milano]].
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Bene o male Matteo riuscì a mantenersi alla guida della città fino al giugno [[1302]], quando riprese la signoria di Milano [[Guido della Torre]] che grazie ad una Lega costituita dai Torriani e dalle famiglie antiviscontee delle città di [[Cremona]], [[Pavia]], [[Piacenza]], [[Novara]], [[Vercelli]], [[Lodi]], [[Crema (Italia)|Crema]] e del [[Monferrato]] guidata da [[Alberto Scotti]] lo costrinse all'esilio. La sua dimora milanese fu assalita e saccheggiata e Matteo rimase per vari anni - ospite degli [[Scaligeri]] - a [[Motteggiana|Nogarola (Motteggiana)]].
Nel novembre [[1310]] Matteo incontrò l'imperatore [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]] ad [[Asti]] e da questo riceve il mandato perché raggiunga un accordo di pace in Lombardia. Il
Tra il dicembre [[1310]] e il febbraio [[1311]] l'imperatore, che - nel frattempo - era stato incoronato pure [[Re d'Italia]] il
Il
Fu allora organizzata una lega ghibellina che includeva le città fedeli all'imperatore:[[Milano]], [[Como]], [[Novara]], [[Vercelli]], [[Bergamo]], [[Brescia]], [[Lodi]], [[Cremona]], [[Piacenza]].<br>
Le truppe Guelfe di [[Passerino della Torre]] furono sconfitte a [[Soncino]] nel marzo [[1312]]. Nel frattempo il
La lega Guelfa ne approfittò per nominare duca di Milano [[Roberto d'Angiò]], il quale sarebbe stato poi nominato da papa Clemente, anch'egli francese, vicario pontificio per la [[Lombardia]] nel mese di marzo seguente, appena un mese prima della morte del pontefice.
Gli scontri continuarono e i ''Torriani'' impegnarono più volte le truppe milanesi, assalendo città, incitando i ghibellini a sollevarsi. I figli di Matteo dovettero viaggiare fra monti e valli per ristabilire la pace e sottomettere le città ribelli. Nel [[1313]] le battaglie di [[Gaggiano]] e [[Rho]] fanno registrare una nuova disfatta per i partigiani dei Della Torre.
Nel [[1314]] i Torriani saccheggiano l'abbazia di [[Morimondo]] e assediano, invano, [[Piacenza]]. I Viscontiani guidati da [[Marco I Visconti|Marco Visconti]] secondo figlio di Matteo reagiscono prendendo [[Tortona]] e battendo il siniscalco degli angioini l'anno seguente presso il fiume [[Scrivia]], mentre in prossimità di [[Voghera]], Uguccione della Faggiuola, sostenuto da Marco e [[Luciano Visconti|Luciano]] Visconti, batte a [[Montecatini Terme]] i guelfi toscani.
Ma l'alternanza di sconfitte e vittorie continua, è eletto un nuovo [[Papa Giovanni XXII]], pure francese, deciso ad eliminare i ghibellini dall'Italia settentrionale, il re [[Roberto d'Angiò]] riesce a conquistare di sorpresa Pavia, anche se poco dopo deve ritirarsi, ma sull'altro fronte Marco Visconti occupa [[Alessandria (Italia)|Alessandria]] e in seguito Vercelli e a Parma nel [[1316]] una rivolta popolare scaccia il guelfo Giberto de Correggio vicario angioino.
A partire dal [[1317]] fra Matteo e il papato inizia la guerra delle scomuniche. Il papa iniziò incaricando due emissari di investigare sulle città ghibelline a cominciare da Milano, Verona e Mantova, ai cui rispettivi Signori viene comunicato l’interdetto papale a portare il titolo di vicario imperiale. Tale misura viene poi estesa a tutti coloro che tale titolo avevano ricevuto dal defunto imperatore Enrico VII. Nel mese di agosto [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]] è eletto arcivescovo di Milano dal capitolo della cattedrale, ma il papa si rifiuta di convalidare la decisione del capitolo e nomina arcivescovo [[Aicardo Antimiani]] un francescano vicino ai Torriani.
Nel gennaio [[1318]], i vescovi di [[Asti]] e Como accusano Matteo di eresia e lo scomunicano con decisione che nel successivo mese di aprile il Pontefice ratificherà ed estenderà a [[Cangrande della Scala]], Signore di [[Verona]] e [[Rinaldo (Passerino) dei Bonacolsi|Passerino Bonacolsi]], Signore di [[Mantova]].
Matteo è nel frattempo coinvolto nei conflitti che lacerano le grandi famiglie della città di Genova ([[Grimaldi (famiglia)|Grimaldi]] e [[Fieschi]] di parte guelfa contro [[Spinola]] e [[Doria]] di parte ghibellina).
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===Gli ultimi anni===
Nel [[1320]] – mentre continua l’altalena di scontri fra Guelfi e Ghibellini - prende avvio ad [[Avignone]] il processo avviato da [[papa Giovanni XXII]] contro Matteo contro il quale si solleva l’accusa di [[negromanzia]] diretta a provocare la morte del Papa con la complicità di [[Dante Alighieri]]. Matteo rifiutò di presentarsi innanzi alla corte nella città papale e invocò l’età avanzata e l’ormai precario stato di salute. Il
L'accusa di eresia è poi estesa a tutti i figli di Matteo e ben 1465 citazioni a comparire sono inviati agli uomini più vicini ai Visconti e gli stessi cittadini milanesi sono minacciati dall'inquisizione.
A fine maggio Matteo si ritira a Crescenzago presso la [[Chiesa di Santa Maria Rossa|canonica agostiniana di Santa Maria Rossa]] cedendo il potere al figlio [[Galeazzo I Visconti|Galeazzo]] che lasciò il comando della città di Piacenza alla moglie [[Beatrice d'Este|Beatrice]]. Soltanto un mese più tardi all'età di 74 anni Matteo si spegne il
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*Beatrice (n.1280 circa), andata sposa a [[Spinetta Malaspina]], marchese di [[Fortezza della Verrucola|Verucola]];
*Caterina (n. 1282 circa), andata sposa ad Alboino I della Scala;
*[[Luchino Visconti (signore di Milano)|Luchino]] (n. 1285 circa) signore di Milano, sposò Violante di Saluzzo
*[[Stefano Visconti|Stefano]] (n. 1287 circa), conte di [[Arona]], sposò Valentina Doria
*[[Marco I Visconti|Marco]] (n. 1289 circa)
*[[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni]] (n. 1291 circa), arcivescovo di Milano
*Zaccarina (n. 1295 circa), andata sposa a Ottone Rusconi
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*[[Visconti]]
== Altri progetti ==
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