Tiberio Claudio Nerone (pretore 42 a.C.): differenze tra le versioni
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Sebbene avesse combattuto con Cesare, Nerone era un repubblicano convinto e un sostenitore del partito degli [[ottimati]]: giunse anche a proporre di premiare gli assassini di Cesare nel [[44 a.C.]], quando questi sembravano aver preso il sopravvento. Malgrado ciò, i meriti acquisiti durante il servizio con il [[dittatore romano]] gli permisero di venire eletto [[pretore (storia romana)|pretore]] ([[42 a.C.]]).
Fu in questo periodo che Nerone sposò [[Livia Drusilla]]: i due erano imparentati, in quanto il padre di lei, [[Marco Livio Druso Claudiano]], era originario della gens Claudia. Nerone ebbe da Livia il primo figlio, chiamato anche lui [[Tiberio Claudio Nerone]], nato il
Nel [[41 a.C.]] abbandonò [[Roma]] con Livia e il figlio, per raggiungere [[Lucio Antonio]], fratello di Marco, a [[Perusia]], che però trovò sotto assedio degli uomini di Ottaviano. Quando la città cadde, nel [[40 a.C.]], Nerone dovette fuggire prima a [[Preneste]] e poi a [[Napoli]], che però dovette abbandonare, dopo aver tentato inutilmente di reclutare una forza di schiavi da opporre a Ottaviano, per raggiungere [[Sesto Pompeo]], che teneva la [[Sicilia]] come rappresentante dell'opposizione senatoriale a Ottaviano; infine raggiunse Marco Antonio, assieme alla propria famiglia, in [[Achea]].
Nel [[40 a.C.]], Ottaviano e Marco Antonio si riconciliarono, dopo una guerra di tre anni. Finalmente Nerone poté tornare a Roma con la famiglia. Ciò che accadde fu che, nell'arco di brevissimo tempo, Ottaviano divorziò dalla moglie [[Scribonia]] nello stesso giorno in cui questa dava alla luce la loro figlia [[Giulia maggiore (figlia di Augusto)|Giulia]],<ref>Cassio Dione, ''Storia romana'', xlviii.34.3.</ref> Nerone fu convinto o costretto dal futuro imperatore a divorziare da Livia, nacque il secondo figlio di Nerone e Livia ([[Druso maggiore|Nerone Claudio Druso]],
Come da accordi, Nerone accolse in casa i due figli e li allevò. Quando morì, nel 33 a.C., fu Tiberio a pronunciare l'orazione funebre, prima di raggiungere assieme a Druso la casa della madre e del padre adottivo.
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