Ulrico di Württemberg (duca): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Il matrimonio predeterminato e l'assunzione del potere ===
Ulrico, detto ''il vanesio Enrico'' (il nome Ulrico gli fu posto il giorno della cresima), era figlio del conte Enrico, fratello di [[Eberardo II di Württemberg (duca)|Eberardo II, duca di Württemberg]]. Lo zio Eberardo II, privo di figli maschi, fu spodestato dall'imperatore [[Massimiliano I del Sacro Romano Impero|Massimiliano I]] nel [[1498]] ed Ulrico fu insediato sul trono del ducato come terzo duca di [[Württemberg]] all'età di 11 anni. Contemporaneamente Ulrico fu fidanzato con la nipote, in linea collaterale, dell'imperatore Massimiliano, [[Sabina di Baviera]], con il che veniva creato un legame strategico fra il ducato di [[Baviera]] e il più povero ducato di [[Württemberg]]. In realtà Ulrico, data la giovane età, non poté assumere subito il governo del ducato, che in sua vece fu affidato ad un Consiglio dei Territori, con la legittimazione del re. Nel [[1503]] Ulrico fu dichiarato anticipatamente maggiorenne e si distinse come comandante dell'esercito nella guerra di successione con la quale conquistò alcune località già appartenenti al Palatinato. Nel [[1511]], dopo quindici anni di fidanzamento e dietro sollecitazione di Massimiliano I, Ulrico sposò [[Sabina di Baviera]].<ref>Il matrimonio fu celebrato con una pompa appena immaginabile per quei tempi. I festeggiamenti durarono 15 giorni e furono invitati più di 7.000 ospiti. Il matrimonio non fu tuttavia un matrimonio d'amore. Entrambi i coniugi vennero descritti come collerici ed irascibili. Ulrico doveva probabilmente essere portatore di una tara ereditaria: si suppone infatti che una malattia mentale fosse presente nei membri della famiglia fin dal XIV secolo.</ref>
 
La coppia ebbe due figli:
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=== La cattiva amministrazione del ducato ===
Alcune costose campagne militari ed il dispendioso stile di vita della corte di Ulrico sottrassero grosse somme alle casse del ducato, che si impoverì rapidamente: già nel [[1514]] il deficit ammontava al 70% delle entrate. Tuttavia, per poter finanziare la prevista campagna militare contro la [[Borgogna]], Ulrico impose nuove imposte straordinarie. La prevista imposta patrimoniale fu trasformata, per intervento della ''Ehrbarkeit''<ref>Le corporazioni, costituite da membri che esercitavano una attività comune (artigiani, commercianti, etc.) avevano una loro rappresentanza cospicua nella ''Ehrbarkeit'', una assemblea di maggiorenti in cui erano rappresentati i ceti della popolazione, incluso il clero. Non esiste nella lingua italiana un termine equivalente: quello che più gli si avvicina, borghesia, non rende la realtà di questa classe sociale, vista la forte presenza in essa di rappresentanti dei mestieri e del clero.</ref> in un'imposta di consumo su carne, vino e frutta. Il povero popolo del Württemberg ne sopportò il peso economico ma il modo di esazione delle imposte provocò aspre proteste.<ref>Questo consistette, anziché in un normale aumento della tariffa fiscale sulle merci, nel rimpicciolimento della unità di misura del peso.</ref> Le proteste popolari sfociarono nella rivolta del “povero Corrado” ma con l'aiuto della ''Ehrbarkeit'' Ulrico riuscì a domare le insurrezioni. Ma ciò costò ad Ulrico ulteriori concessioni alla istituzione: con l'accordo di [[Tubinga]] dell'[[8 luglio]] 1514 Ulrico si impegnò, per sé e per i suoi successori, a non intraprendere alcuna guerra e a non imporre alcuna tassa senza il preventivo consenso della ''Ehrbarkeit'', la quale conseguì così una posizione di potere come controparte diretta dei signori del paese. Contemporaneamente, in conseguenza a ciò, la nobiltà del Württemberg perse gran parte della sua influenza sulla corte.
 
=== La rottura con la casa bavarese ===
Nel [[1515]] Ulrico uccise il cavaliere Hans von Hutten, marito della sua amante. La moglie di Ulrico, Sabina, che poco prima aveva partorito il figlio [[Cristoforo di Württemberg|Cristoforo]], entrò in conflitto aperto per questo con il duca. Il [[1º luglio]] 1515, di fronte al Parlamento nel quale si discuteva sulla sostituzione di Ulrico anche per altri motivi, Sabrina presentò in assenza del coniuge alcune istanze: lamentò il fino ad allora mancato omaggio da parte dei sudditi e il fatto che Ulrico non avesse ancora pagato i pubblici debiti per il proprio abbigliamento e per quello del figlio. Rimproverò inoltre il suo comportamento violento. In caso di sostituzione del marito, Sabina sarebbe stata nominata amministratrice del paese in nome del figlio. Le istanze non furono trattate, ma confluirono probabilmente in altri procedimenti presso il Parlamento del Paese. In conseguenza di questo comportamento, Ulrico privò Sabina della sua sede nel castello di [[Urach]] e pretese l'unione del medesimo a quello di [[Stoccarda]], che era il suo. Sabina lasciò quindi il figlio per rifugiarsi presso i suoi possedimenti in Monaco e da questo fatto iniziò la spaccatura fra la casa di Baviera e quella del Württemberg, che l'imperatore Massimiliano cercò di attenuare. Il dissidio coniugale e la fuga di Sabina saranno per i successivi secoli un motivo ricorrente di controversia fra i due casati.
Alla morte dell'imperatore Massimiliano, avvenuta nel [[1519]], Ulrico diede un ulteriore impulso alla sua cacciata dalla signorìa del ducato, attaccando la città imperiale di [[Reutlingen]]. Egli fu quindi cacciato dal bavarese Giorgio Truchess von Waldburg-Zeil, soprannominato ''Bauern-Jorg'', su incarico dell'alleato svevo, ed il Württemberg fu sottomesso da parte del nuovo imperatore [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] alla casa di [[Asburgo]]. Il figlio Cristoforo fu inviato ad [[Innsbruck]], alla corte dell'imperatore, come giovane nobile ma la sua successione al ducato di Württemberg era al momento incerta. La figlia Anna invece rimase presso la madre Sabina, che dopo la cacciata del marito dal Württemberg vi era rientrata.
 
=== Il ritorno e l'introduzione della Riforma ===
Ulrico tentò più volte, senza successo, di riprendere la signorìa della propria terra, avvicinandosi allo scopo nel [[1525]], durante la guerra dei contadini, quando con braccianti di [[Hegau]] e mercenari svizzeri, giunse fino alle porte di Stoccarda, ma ne fu nuovamente cacciato.
 
Solo nel [[1534]] gli riuscì di ritornare con l'aiuto del landgravio dell'[[Assia]] Filippo I. Ulrico introdusse nell'intero territorio la [[Riforma Protestante]] e chiamò allo scopo i religiosi Erhard Schnepf, Giovanni Brenz ed Ambrosius Blarer. La Messa fu soppressa, le immagini sacre furono ordinatamente rimosse così come gli strumenti del servizio divino non più necessari. I ministri del culto che erano gìa ben disposti verso la predicazione spirituale secondo i criteri della Riforma, furono assunti mentre gli altri furono allontanati e fu loro assegnata una rendita vitalizia, mentre i posti resisi vacanti furono colmati con parroci provenienti dall'Assia e dalla [[Svizzera]]. I conventi e le congregazioni religiose furono secolarizzate, cosicché il ducato si ingrandì. Tuttavia il patrimonio ecclesiastico fu amministrato come una unica massa patrimoniale. In una disposizione ecclesiale del [[1536]] furono per la prima volta riassunte tutte le regole basilari per la chiesa locale.
Inizialmente la riforma consistette in una mediazione fra l'orientamento zwingliano e quello luterano, ma con l'allontanamento del Blazer, avvenuto nel [[1538]], la riforma si indirizzò verso il luteranesimo.
 
=== La nuova sottomissione e la fine ===