Carlo Carafa (presbitero): differenze tra le versioni

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Figlio di Fabrizio Carafa, dei conti di [[Ruvo di Puglia|Ruvo]] e duchi di [[Andria]], e di Caterina de' Sangro, rimase presto orfano e venne affidato ai [[gesuiti]] del collegio di [[Nola]] dove venne allevato: la sua domanda di entrare nella [[Compagnia di Gesù]] venne respinta quando si ammalò di [[tisi]], così il Carafa intraprese la carriera militare combattendo nelle [[Fiandre]], in [[Savoia]] e contro gli [[Ottomani]], distinguendosi nella presa di [[Patrasso]].
 
Non soddisfatto della sua vita, decise di riprendere gli studi ed il [[1º gennaio]] del [[1600]] venne [[ordine sacro|ordinato]] sacerdote: iniziò ad assistere i malati dell'[[Complesso degli Incurabili|Ospedale degli Incurabili]] di Napoli, poi si dedicò alla predicazione delle missioni rurali.
 
Colpito dalla miseria delle campagne e dall'ignoranza dei suoi abitanti, nel [[1602]] istituì la Congregazione della Dottrina Cristiana, per l'assistenza e l'istruzione delle popolazioni contadine e delle periferie urbane: nel [[1621]] assunse il nome di congregazione dei Pii Operai, ed il Carafa ne rimase Preposito Generale quasi fino alla morte (nel [[1943]] la congregazione venne unita a quella dei [[Pii Operai Catechisti Rurali|Catechisti Rurali]], fondata da [[Gaetano Mauro]] nel [[1928]]).