Maurice-Louis-Joseph Gigost d'Elbée: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato a [[Dresda]] da una famiglia che viveva in [[Sassonia]], venne in Francia nel [[1777]], e venne naturalizzato; prima della [[rivoluzione francese]] entrò in un reggimento di cavalleria, divenne tenente, e diede le sue dimissioni nel 1783. Si sposò e di conseguenza si ritirò in una proprietà di campagna vicino a [[Beaupréau]] ad [[Anjou]].
 
Con lo scoppio della [[rivoluzione francese]], seguì i principi a [[Coblenza]]; ma ritornò per obbedire alla legge che ordinava agli emigrati di rientrare. Nel 1793, i contadini di Beaupréau lo scelsero come loro comandante. Le sue truppe si amplieranno più di quelle di [[Charles Melchior Artus de Bonchamps|Bonchamps]], [[Jacques Cathelineau|Cathelineau]] e [[Jean Nicolas Stofflet|Stofflet]]. Servì inizialmente sotto Cathelineau, venne candidato come generale in capo dopo la morte di quest'ultimo, batté i repubblicani a [[Coron]] e a [[Beaulieu]].
 
In qualità di generale si trovò, il 30 luglio 1793, nella [[Battaglia di Luçon]] vinta dai repubblicani e nella quale si espose ai più grandi pericoli e contribuì a salvare l'esercito vandeano dalla completa rovina. Una seconda sconfitta dei vandeani a Luçon, il 13 agosto seguente, fu ancora più pesante.
 
L'esercito reale fu completamente demolito nella [[Battaglia di Cholet]] dal generale Kléber. D'Elbée, ferito gravemente in quest'ultima battaglia, fu inizialmente trasportato a Beaupréau, quindi a [[Noirmoutier-en-l'Île|Noirmoutier]]; poi tre mesi dopo, i repubblicani occuparono quest'isola nella [[Seconda battaglia di Noirmoutier|battaglia di Noirmoutier]], e d'Elbée fu portato dinanzi ad un [[tribunale rivoluzionario]], condannato a morte e fucilato sulla pubblica piazza di Noirmoutier, era stato portato su una poltrona perché le sue quattordici ferite non gli permettevano di tenersi in piedi.
[[ImmagineFile:D'Elbée_Chemillé.jpg|D'Elbée protegge i prigionieri repubblicani nella [[Battaglia di Chemillé]]|thumb|right|300px]]
Al giudizio di molti biografi, D'Elbée fu un uomo pio, di grande coraggio. I suoi soldati lo avevano chiamato "''Generale della Provvidenza''". La sua memoria è stata abbastanza cancellata, questo generale non gradiva mettersi davanti della scena e abbastanza ingiustamente alcuni storici non riconoscono il suo importante ruolo nelle [[Guerre di Vandea]]. Fine stratega era molto gradito dei suoi soldati, [[Louis Marie Turreau]] nelle sue memorie, dirà che ha visto i suoi soldati piangere appena sentivano il solo nome di D'Elbée: "Ad un fisico piacevole e distinto, D'Elbée univa il talento necessario ad un capo di quella fazione. Soldato veterano, aveva addestrato i vandeani nel modo di combattere più adatto alla località ed alla mentalità di questo popolo." ed aggiunse: "Questo capo aveva tutte le qualità per svolgere un ruolo importante. D'Elbée ha dato prova del suo talento nelle esecuzioni dei suoi piani. I suoi tenenti sono stati sconfitti tutte le volte che si sono allontanati dai suoi piani."
[[ImmagineFile:Mortd'Elbée.jpg|thumb|right|Esecuzione di d'Elbée|300px]]
 
==Bibliografia==
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{{box successione|
precedente=[[Jacques Cathelineau]]|
immagine=CuoreVandea2.svg|
carica=[[Esercito cattolico e reale|Generalissimo dell'Esercito cattolico e reale]]|
successivo=[[Henri de La Rochejaquelein]]|
periodo=[[14 luglio]] [[1793]] – [[20 ottobre]] [[1793]]
}}
{{Controllo di autorità|VIAF=77113656|LCCN=n/85/376488}}