Zazo: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 533
|Categorie = no
|FineIncipit = fu un [[Principe germanico|principe]] [[Vandali|vandalo]] della stirpe degli [[Asdingi]]<ref>Insieme di tribù vandale situate originariamente in un territorio che comprendeva le attuali [[Polonia]] meridionale, [[Slovacchia]] e [[Ungheria]].</ref>, fratello di [[Gelimero]], ultimo re del [[Regno vandalo|Regno nord-africano dei Vandali]]
}}
==Biografia==
Su ordine del fratello nell'estate del [[534]] andò con un esercito, composto da 120 navi e 5000 uomini, in [[Sardegna]] per reprimere le spinte separatiste di [[Goda]], un funzionario vandalo che era stato incaricato di governare l'isola in nome del re.
 
Goda, incoraggiato e sostenuto dal popolo sardo, aveva infatti aveva dichiarato l'isola indipendente da [[Cartagine]] assumendo il titolo di "''rex''". In cerca di aiuto ed alleanza, aveva inviato una lettera all'imperatore [[Giustiniano I di Bisanzio|Giustiniano I]] dichiarando di essere disposto ad allearsi ad un sovrano giusto come lui piuttosto che ad un tiranno come Gelimero.
 
In effetti Giustiniano era stato contrariato dalla presa del potere nel [[530]] di Gelimero, capo della fazione [[arianesimo|ariana]], che aveva deposto suo cugino [[Ilderico]] irritando la nobiltà vandala a causa della sua conversione al [[cattolicesimo]]. Il ripristino della politica anticattolica di Gelimero fece sì che l'imperatore d'Oriente si erigesse a difensore del deposto re, sostenendo la presa del potere di Goda in Sardegna. Zazo in breve tempo mise fine all'effimero regno sardo e al suo re Goda, che perse la vita presumibilmente nella battaglia che si svolse nelle vicinanza di [[Cagliari]].
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Nel frattempo era pronto un corpo di spedizione bizantino di 16.000 soldati e 600 navi: una parte, guidata da [[Belisario]], si diresse in Africa, mentre il duca Cirillo con alcune navi con a bordo 400 uomini si diresse verso Cagliari. Dopo aver punito Goda con la morte, Zazo lasciò un piccolo contingente in Sardegna e tornò in aiuto di Gelimero a Cartagine, attaccata dai [[Bizantini]].
 
Belisario sconfisse Gelimero il [[30 agosto]] del [[533]] ed occupò Cartagine. L'ultima difesa tentata da Zazo e Gelimero fu inutile. Zazo morì nella [[battaglia di Ticameron]] mentre il re Gelimero si arrese qualche tempo dopo chiedendo il perdono dell'imperatore.
 
Il duca Cirillo nel frattempo assediò Cagliari, che ancora resisteva: ma quando il duca mostrò ai Vandali la testa mozzata di Zazo i difensori si arresero.
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==Bibliografia==
* Ludwig Schmidt, "I suebi, gli alani, e i vandali in Spagna. La dominazione vandalica in Africa 429-533", ''Storia del mondo medievale'', vol. I, 1999.
*Charles Diehl, "Giustiniano. La restaurazione imperiale in occidente", in ''Storia del mondo medievale'', vol. I, 1999.