Battaglia di Sluis: differenze tra le versioni

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Allo scoppio delle ostilità la flotta francese deteneva un netto predominio sulle acque della [[La Manica|Manica]]; basata a [[Rouen]], dove disponeva di un munito arsenale, il ''Clos-des-Galées'', poteva contare su natanti ed equipaggi [[Ducato di Normandia|normanni]], [[Principato di Monaco|monegaschi]], [[Regno di Castiglia e León|castigliani]] e soprattutto [[Repubblica di Genova|genovesi]], in grado di sferrare attacchi alle navi da carico inglesi sulle rotte per le [[Fiandre]] e la [[Guascogna]], e di compiere incursioni lungo le coste meridionali dell'Inghilterra: nel 1338 subirono attacchi [[Portsmouth]], [[Walcheren]], [[Southampton]], [[Guernsey]]. L'anno successivo i vascelli francesi scorrazzarono dalla [[Cornovaglia]] al [[Kent]], mettendo a ferro e fuoco l'[[isola di Wight]] e minacciando lo stesso estuario del [[Tamigi]]; e se i francesi potevano sostenere con aiuti via mare gli alleati scozzesi impegnati nella propria [[Seconda guerra d'indipendenza scozzese|guerra per l'indipendenza]], gli invii di rinforzi sul continente europeo divennero per gli inglesi via via più difficoltosi, così come le comunicazioni e i commerci di lana con le Fiandre.<ref name = sew/><ref name = nicholas/><ref name = cont>{{cita|Contamine|pag. 24|contamine}}</ref>
 
Il 23 marzo 1339 [[Filippo VI di Francia|Filippo VI]] ordinò finalmente la conquista dell'Inghilterra, e nel corso dei mesi seguenti una flotta di circa 200 navi (francesi, castigliane, genovesi) si radunò nella rada di [[Sluis]]<ref>La città di Sluis, l'antica Écluse, era all'epoca un porto marittimo dal quale le merci, una volta scaricate dalle navi mercantili e dalle galee, venivano convogliate con imbarcazioni adatte alla navigazione fluviale verso [[Bruges]], centro e piazza mercantile tra le più importanti d'Europa. Questa cittadina è spesso menzionata in alcuni registri di scritture mercantesche risalenti al secolo XV, custoditi presso l'[[Archivio di Stato di Venezia]] e pressoché inediti. In questi registri, Sluis viene indicata con l'appellativo di "Schiuse", ma in altre fonti antiche era denominata anche "Schioze". Nella metà del [[XIV secolo]] la sua rada poteva contenere vaste flotte; in seguito fu riempita di sedimenti dal fiume [[Eede]], oggi scomparso.</ref>, nell'insenatura tra le [[Fiandre Occidentali]] e la [[Zelanda (Paesi Bassi)|Zelanda]]. Mentre non si interrompevano le azioni di disturbo ai commerci e saccheggio delle coste inglesi, i preparativi per l'invasione, intesi a radunare 60.000 uomini, si svolgevano sotto il comando di [[Hugues Quiéret]], ammiraglio del [[re di [[Francia]], e di [[Nicolas Béhuchet]], un avvocato già tesoriere del sovrano; le [[Galea|galee]] [[mercenario|mercenarie]] genovesi erano guidate da [[Egidio Boccanegra]], fratello del [[Doge (Repubblica di Genova)|doge]] [[Simone Boccanegra|Simone]].<ref name = sew/><ref name = nicholas>{{cita|Nicholas|pag. 38 e segg.}}</ref>
 
[[Edoardo III d'Inghilterra|Edoardo III]] affrettò i tempi per una campagna terrestre al fine di distrarre le forze francesi dal teatro navale, e con un esercito piuttosto raccogliticcio cercò, partendo dalle [[Fiandre]] nel mese di settembre, di attirare Filippo in una battaglia campale; questi non accettò tuttavia lo scontro, probabilmente consigliato ad una tattica attendista dalle notizie circa le difficoltà economiche di Edoardo, che dovette infatti ritornare a [[Gand]] dopo circa un mese di campagna, per poi precipitarsi in Inghilterra (la famiglia rimasta ostaggio dei creditori fiamminghi) in cerca di nuovi finanziamenti.<ref name = sew/>