Paolo Di Paolo (fotografo): differenze tra le versioni

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Nel decennio che va dalla metà degli anni Cinquanta alla metà degli anni Sessanta realizza alcuni importanti reportage su personalità d'elite: fotografa l’ex sovrano italiano, [[Umberto II di Savoia|Umberto II]], in una dimensione non ufficiale, insieme ai figli, a [[Oporto]], luogo d'esilio di [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]]; [[Yves Montand]] e [[Simone Signoret]] in luna di miele a Roma; [[Enzo Ferrari]] in fabbrica fra i suoi operai e i suoi motori; [[Anna Magnani]] nella sua villa al [[Circeo]]; le cacce alla volpe e i concorsi ippici esclusivi; i balli delle debuttanti della nobiltà romana: a quello della principessa Camilla Pallavicini, in occasione del quale giungono a Roma un centinaio di fotografi da tutto il mondo, è l’unico ammesso. Oltre a questo, si cimenta in importanti inchieste sociologiche, come ''La lunga strada di sabbia'', del 1959, sulle abitudini degli italiani in vacanza, firmata con Pier Paolo Pasolini.
 
In Sardegna nel 1962 realizza un servizio sull’allora Presidente della Repubblica italiana, il sassarese [[Antonio Segni]], e l’anno successivo, come inviato di ''[[Harper's Bazaar]]'', un reportage sulla neonata Costa Smeralda, dove ritrae il principe [[Karim Aga Khan IV|Karim Aga Khan]], nell’intimità del suo privato. Nel 1964, questa volta senza incarichi professionali, è ancora nell’isola, di nuovo in Costa Smeralda e poi in [[Barbagia]], per documentare varie località legate all’ambito [[Grazia Deledda|deleddiano]], e infine a Orgosolo, ancora alla ribalta della cronaca per le vicende legate al banditismo. Nello stesso periodo realizza una serie di ricostruzioni storico-artistiche sui maggiori poeti e scrittori italiani dell’800 e del primo 900 dal titolo ''I poeti nella nostra infanzia'', evocando i luoghi che avevano ispirato Giacomo Leopardi, Giovanni Verga, Giosuè Carducci, Guido Gozzano, Gabriele D'Annunzio, Grazia Deledda, Giovanni Pascoli, Renato Fucini, Antonio Fogazzaro, Vincenzo Cardarelli ed altri.
Ha concluso la sua attività di fotografo collaborando assiduamente con la famosa giornalista [[Irene Brin]], creando così un "tandem" specializzato in reportage esclusivi sull'''high society'' internazionale.
 
Nel 1966, in seguito alla chiusura del settimanale ''Il Mondo'', decide di smettere la professione di fotografo free-lance. Ritornando così allaai suasuoi attivitàstudi difilosofici storicoed edi ricercatorericerca filosoficostorica.
 
== BIBLIOGRAFIA ==
*Ferdinando Castagnoli - Paolo Di Paolo, "Il foro Romano", Milano, Editoriale Domus, 1957
*Antonio Cederna - Paolo Di Paolo, "Via Appia Antica", Milano, Editoriale Domus, 1957
*Paolo Di Paolo, "I Cadetti", Roma, Stato Maggiore dell'Esercito, 1970
*Giovanni Spadolini - Paolo Di Paolo, "Il Carabiniere nel paesaggio italiano", Milano, Silvana Editoriale, 1988
* “Il mondo dei fotografi 1951-1966”, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Istituto nazionale per la grafica (Italy), 1990. ISBN 88-85238-00-9
*Giorgio Olmoti, "Il Boom", Roma, Editori Riuniti, 1998. ISBN 88-359-4458-9