Psychological Warfare Branch: differenze tra le versioni

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Il '''Psychological Warfare Branch''' (traducibile come "Divisione per la guerra psicologica") fu un organismo del Governo militare anglo-americano <ref>Il nome fu scelto dagli americani poiché in Gran Bretagna lo stesso ufficio è denominato ''Political Warfare''.</ref> incaricato della gestione dei [[Mezzo di comunicazione di massa|mezzi di comunicazione]] (e perciò della propaganda) italiani: [[stampa]], [[Radio (mass medium)|radio]] e [[cinema]]. Fu attivo nel periodo tra il 10 luglio [[1943]] ([[Operazione Husky|sbarco alleato in Sicilia]]) e il 31 dicembre [[1945]] (termine dell'amministrazione alleata negli ultimi territori italiani).
 
L'organismo, alle dirette dipendenze del ''Comando generale delle Forze alleate'' (''Allied Forces Headquarters'', AFHQ), fu creato prima dello sbarco in [[Sicilia]]. Alla vigilia dello sbarco, e anche dopo, arruolò giornalisti inglesi e americani, con preferenza per coloro che avevano lavorato in Italia prima della guerra o che erano di origine italiana. Uno di essi diventò direttore del Servizio Informazioni delle Forze Alleate: Misha Kamenesky ([[Ugo Stille]]).
 
Con lo sbarco degli [[Alleati]] in Sicilia, l'AFHQ (d'ora in poi "Comando alleato") entrò in funzione, in stretto rapporto con l'[[AMGOT]].

==Funzioni==
Le basi legislative del suo funzionamento sono contenute negli accordi, tra governo italiano ed Alleati, entrati in vigore dopo il [[29 settembre]] [[1943]] («[[Armistizio lungo]]»). Essi prevedevano (art. 16):
* la sospensione della [[libertà di stampa]]: tutte le iniziative a stampa sarebbero state soggette ad autorizzazione del Comando alleato;
* la cessazione di tutti i giornali compromessi col fascismo: gli stabilimenti sarebbero stati sequestrati in attesa dell'epurazione.