Papiro di Artemidoro: differenze tra le versioni

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===La foto del ''Konvolut''===
Sin dall'inizio della controversia sull'autenticità del papiro, era stato messo in rilievo come non esistesse nessuna documentazione del processo di smontaggio del ''cartonnage'' nel quale si asseriva che il papiro fosse stato trovato, il che contravviene alle consuetudini scientifiche del restauro archeologico e papirologico. Nell'edizione critica di Gallazzi e Kramer, dunque diversi mesi dopo l'inizio della controversia e anni dopo le prime pubblicazioni in sedi scientifiche sul papiro, comparve una singola fotografia di un ammasso di cartapesta (detto ''Konvolut'') nella quale occhieggiavano alcune lettere, che venivano ricondotte dagli editori al testo del papiro di Artemidoro o di altri papiri documentari (non ancora pubblicati).
 
Nel corso del convegno [http://www.agiati.org/node/42 «Il papiro di Artemidoro»] ([[Accademia Roveretana degli Agiati]], [[29 aprile|29]]-[[30 aprile]] [[2009]]), l'équipe del Gabinetto interregionale della polizia scientifica delle [[Marche]]-[[Abruzzo]], diretta da Silio Bozzi, ha riportato i risultati di un'indagine scientifica alla quale è stata sottoposta la foto del ''Konvolut'': questa ricerca ha messo in luce numerose eclatanti contraddizioni che inducono a ritenere ci sia stata una manipolazione dell'immagine (una «trasmigrazione di dati da un luogo a un altro»)<ref>Cfr. D. Messina, ''E la polizia scientifica risolve il caso'', «Corriere della Sera» 29 aprile 2009, p. 34.</ref>.<br>
Lo storico della fotografia Paolo Morello ha però definito quella della manipolazione fotografica "una tesi infondata"<ref>Paolo Morello, "Osservazioni in margine ad una fotografia del Konvolut", in ''Intorno al Papiro di Artemidoro''. Vol. 1: ''Contesto Culturale, Lingua, Stile e Tradizione'', Edizioni LED, Milano, 2010, pp. 259-272; un estratto di questo saggio è apparso anche con il titolo ''Artemidoro, quella foto è vera'', in «Il Sole 24 Ore - Domenica», 24 marzo 2010, pag. 40.</ref>. Morello critica il metodo utilizzato per analizzare la fotografia del "Konvolut", partendo non dalla stampa fotografica conservata presso il centro di Papirologia di Milano dagli anni '90, ma dalla stampa tipografica pubblicata su un libro, il che avrebbe condotto a fondare le argomentazioni su premesse false. Tuttavia, è stato precisato in seguito che l'indagine della polizia scientifica è stata condotta dapprima sulla stampa tipografica e poi, una volta messa a disposizione la stampa originale della foto conservata a Milano, i risultati sono stati confermati su quest'ultima.<br>
Un esperto di fotografia, Salvatore Granata, ha inoltre notato una differenza di definizione fra le zone della foto prive di scrittura e quelle che riproducono il testo; quest'anomalia, unitamente al fatto che il grado di nitidezza dell'immagine sia compatibile solo con pellicole in uso negli anni Novanta, porta a ritenere, a suo giudizio, che la fotografia del Konvolut sia una manipolazione realizzata non prima del 1995<ref>A. Carioti, ''Artemidoro, la foto impossibile'', in [http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/05/Artemidoro_foto_impossibile_co_9_100705025.shtml «Corriere della Sera» 5 luglio 2010, p. 25].</ref>.<br>
 
La fotografia del Konvolut è stata oggetto di un convegno tenutosi a San Marino il 5 e 6 novembre 2010. In quell'occasione gli esperti riunitisi hanno portato ulteriori prove della manipolazione dell'immagine<ref>L. Canfora, G. Bottiroli, C. De Simoni, S. Granata, S. Namias, A. Cottignoli, S. Bozzi, ''Fotografia e falsificazione'', Scuola Superiore di Studi Storici, Università degli Studi della Repubblica di San Marino, 2011.</ref>.