Affare Tuchačevskij: differenze tra le versioni
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[[File:Tukhachevsky-mikhail.jpg|thumb|200px|il maresciallo Tuchačevskij]]
La missione conosciuta col nome di '''affare Tuchačevskij''', organizzata da [[Reinhard Heydrich]], è stata la seconda missione compiuta da [[Alfred Naujocks]] e, probabilmente, quella che ha contribuito maggiormente a far brillare l'inizio della carriera della spia [[nazismo|nazista]] all'interno della [[Sicherheitsdienst|SD]].
Grazie ad un falso dossier abilmente fabbricato, Heydrich e Naujocks riuscirono a far processare e condannare per tradimento il maresciallo [[Michajl Nikolaevič Tuchačevskij|Tuchačevskij]] e altri sette importanti generali dell'[[Armata Rossa]]. Tuttavia, secondo altre fonti, tale missione fu fortemente propiziata dal capo dell'[[NKVD]] [[Nikolaj Ivanovič Ežov]] su diretto ordine di [[Stalin]].
==Storia==
Nel 1935 il maresciallo [[Michail Nikolaevič Tuchačevskij]] considerava già inevitabile, visto il riarmo tedesco, una nuova guerra mondiale e cercò di prendere l'iniziativa per lanciare una guerra preventiva. Nel gennaio 1936 si recò in Gran Bretagna per rappresentare [[Stalin]] durante i funerali del re d'Inghilterra Giorgio V. Durante il suo soggiorno in Gran Bretagna ebbe un incontro con il Capo di Stato Maggiore Imperiale, Sir [[Archibald Montgomery-Massingberd]]<ref name=C9p102>{{Cita|Chauffier1969|p. 102|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, ed alcuni alti comandanti militari inglesi. In tale incontro considerato segreto, preparato dall'addetto militare sovietico a [[Londra]] generale [[Vitovt Kazimirovič Putna|Vitovt Putna]]<ref name=C9p102>{{Cita|Chauffier1969|p. 102|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, Tuchačevskij richiese al suo interlocutore inglese di preparare un attacco preventivo alla Germania al fine di neutralizzare la nascente minaccia tedesca, ma ottenne un cortese rifiuto<ref name=C9p102>{{Cita|Chauffier1969|p. 105|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>.
Da Londra convocò in gran segreto a [[Parigi]] una conferenza con gli addetti militari sovietici a [[Berlino]], [[Varsavia]] e [[Praga]]<ref name=C9p102>{{Cita|Chauffier1969|p. 102|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, chiedendo nel contempo un incontro con il Capo di Stato Maggiore francese, generale [[Maurice Gamelin]]. Purtroppo la notizia dell'incontro segreto con gli addetti militari venne comunicata dall'[[NKVD]] a Stalin, che ebbe uno dei suoi proverbiali scoppi d'ira. Egli richiese immediatamente spiegazioni al Maresciallo [[Kliment Efremovič Vorošilov|Vorošilov]] capo di Stato Maggiore dell'Armata Rossa, ma quest'ultimo rispose di non saperne niente.
A Parigi Tuchačevskij
Per mettere in atto il suo piano Stalin si servì di [[Nikolaj Ivanovič Ežov|Ežov]]<ref name=C9p94>{{Cita|Chauffier1969|p. 94|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, nuovo comandante dell'NKVD. Ežov diede incarico a due agenti di contattare il generale [[Nikolaj Skoblin]], aiutante del generale [[Evgenij Miller]]<!-- ru:Миллер, Евгений Карлович -->, capo dell'Organizzazione Mondiale dei militari russi in esilio. L'organizzazione aveva sede in Francia, ed era di idee apertamente antistaliniste. In realtà Skoblin era un agente del [[Sicherheitsdienst]], il servizio di sicurezza delle SS, ma anche il marito dell'ex prima ballerina del Teatro dell'Opera di [[Pietrogrado]], Nadežda Vasil'evna Plevickaja<ref name=C9p95>{{Cita|Chauffier1969|p. 95|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, un agente segreto dell'NKVD fin dai tempi della guerra civile. Sia l'NKVD che l'[[Sicherheitsdienst|SD]] erano perfettamente al corrente di tutto questo.
Verso la fine del 1936 due agenti dell'NKVD, Alexander Spiedelglass (Capo-Sezione Esteri) e Vassilj Sarowskij (Commissario di 3ºGrado all'Ufficio per la Sicurezza dello Stato), si recarono a parlare con Skoblin<ref>l'incontro avvenne in località Egreville, presso l'Hotel dei Viaggiatori</ref>, e gli proponsero di aiutarlo a sostituire il generale Miller alla testa dell'organizzazione antibolscevica
L'incontro tra Skoblin ed Heydrich avvenne a Berlino, presso l'Hotel Adlon. Il capo dell'SD ebbe subito chiaro l'importanza dell'informazione ottenuta, ed elaborò rapidamente un piano con cui poteva letteralmente decapitare i vertici dell'Armata Rossa, eliminandola dal novero dei potenziali nemici del Reich. Informo immediatamente il suo diretto superiore, [[Heinrich Himmler]], e poi
Nell'aprile del 1937 arrivarono a Berlino tre collaboratori di Ežov, che viaggiavano con passaporto diplomatico e sotto falso nome. Alla presenza di Skoblin si videro consegnare da [[Hermann Behrends]] (direttore della Sezione Affari Orientali dell'SD), il sedicente falso funzionario, l'incartamento in questione.
Per incrementare la credibilità del complotto internazionale, Heydrich decise di coinvolgere il presidente della Repubblica Cecoslovacca, [[Edvard Beneš]]<ref>egli fu scelto da Skoblin come la personalità straniera che avrebbe dovuto preparare Stalin a ricevere senza alcuna diffidenza il dossier relativo a Tuchačevskij</ref>. Skoblin conosceva il capo del servizio informazioni cecoslovacco, Nemanov, ed a Ginevra gli confidò di aver negoziato l'acquisto di certi documenti riservati<ref name=C9p98>{{Cita|Chauffier1969|p. 98|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, che vedevano rapporti regolari tra Tuchačevskij ed i trotzkisti. Nematov cercò di verificare la validità di tale informazione e ''scoprì'', tramite l'agente dell'NKVD Gryleviç, che Tuchačevskij preparava un colpo di stato a Mosca in collaborazione con i trotzkisti e con qualche membro dello Stato Maggiore tedesco. La NKVD affiancò a Skoblin un collaboratore per avvalorare le prove, un certo Nikolaj Alekseev<ref name=C9p98>{{Cita|Chauffier1969|p. 98|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>, che si fece arrestare dalla polizia francese mentre tentava di trafugare i piani di un sommergibile. Incarcerato a Chèrche-Midi, Alekseev parlò al giudice istruttore di una cospirazione del maresciallo Tuchačevskij, in collaborazione con i trotzkisti e qualche membro dello stato maggiore tedesco, per fomentare un colpo di stato in URSS. Essendo cittadino russo fu interrogato nella sua lingua sugli scopi della missione, ed egli fece saltare fuori un particolare che ambientava a [[Praga]] una parte della storia. Essendo alleato della Francia, secondo gli accordi correnti, il governo ceco fu informato dell'accaduto tramite l'addetto militare cecoslovacco<ref name=L6p95>{{Cita|Lukes1996|p. 95 |Lukes 1996|harv=s}}</ref> a Parigi<ref>questo fatto venne rivelato da Leon Blum alla Commissione d'Inchiesta sugli avvenimenti avvenuti in Francia dal 1933 al 1945</ref>. Un altro indizio fu appositamente fornito al presidente Beneš dall'SD. Mastny, l'ambasciatore cecoslovacco a Berlino, stava negoziando un accordo economico con la Germania attraverso il ministro plenipotenziario [[Ernst von Weizsäcker]]. Il consulente economico di von Weiszacker, Trautmanndorf, avrebbe portato il discorso sulla questione dei rapporti fra alcuni elementi degli Alti Comandi militari russo e tedesco, decisi a risolvere le tensioni tra Berlino e Mosca anche a scapito della Cecoslovacchia. A questo punto Beneš convocò l'ambasciatore russo a Praga, Aleksandrovskij, fornendogli tutte le informazioni in suo possesso, compreso il colloquio tra Mastny e Trautmanndorf<ref name=L6p95>{{Cita|Lukes1996|p. 95 |Lukes 1996|harv=s}}</ref>. L'ambasciatore fece a sua volta pervenire al Cremlino un dettagliato rapporto, che finì nelle mani di Ežov, che a sua volta informò immediatamente Stalin<ref name=C9p99>{{Cita|Chauffier1969|p. 99|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>.
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Stalin preparò il terreno alla rimozione di Tuchačevskij pronunciando un violento discorso innanzi al Comitato Centrale, sul pericolo della cospirazione all'interno dello Stato, quindi il ministro degli esteri Molotov interviene sostenendo l'utilità di dare una "decisa ripulita". Tuchačevskij viene convocato al Cremlino, dove gli viene ritirato il permesso d'espatrio proprio mentre era in procinto di partire per Londra come rappresentante sovietico all'incoronazione del nuovo sovrano, Giorgio VI<ref>la scusa utilizzata fu quella di un possibile attentato contro il Maresciallo, che doveva avvenire a Varsavia. Ciò mise sull'avviso Tuchačevskij, in quanto il suo viaggio doveva avvenire su una nave da guerra</ref>. La discussione che il Maresciallo ha con Stalin si fece ben presto accesa, poi Tuchačevskij lasciò il dittatore che, ormai convinto del suo tradimento, decise di passare alle vie di fatto. Poco tempo dopo il maresciallo Vorošilov destituì Tuchačevskij dalla carica di Vice-Commissario alla Difesa e ne ordinò l'immediato trasferimento nella Regione Militare del Volga. Viene quindi arrestato il generale Gekker, capo dell'Ufficio Relazioni Estere dell'Armata Rossa, e con lui il generale Garkavij, comandante del Settore degli Urali. Durante il suo viaggio per assumere il comando della regione militare del Volga.
Contemporaneamente a Berlino l'SD pose gli ultimi ritocchi alle prove per il coinvolgimento degli alti ufficiali dell'esercito tedesco. Heydrich, Behrends scelsero l'agente [[Alfred Naujocks]] come collegamento segreto con gli emissari della NKVD per fare pervenire ai "colleghi" russi le opportune informazioni, sotto il pagamento di tre milioni di rubli. Per questa operazione nulla fu lasciato
Il [[10 maggio]] [[1937]] Stalin convocò una conferenza di tutti i comandanti militari con i rispettivi Stati Maggiori. Durante la drammatica seduta, i generali Jakir, Gamarnik, Fel'dman, Kork, Primakov, Ėjdeman e il maresciallo Tuchačevskij, sono formalmente accusati di cospirazione e tradimento verso il popolo dell'Unione Sovietica. Due giorni dopo, il [[12 maggio]], Ežov consegna a Stalin il rapporto completo sull'inchiesta svolta e il [[20 maggio]] la notizia è comunicata alla nazione. Il Maresciallo Vorošilov sollevò forti dubbi sull'autenticità delle prove a carico, ma fu zittito dallo stesso Stalin<ref name=C9p90>{{Cita|Chauffier1969|p. 99, ''O stai dalla mia parte o ti dichiari complice dei cospiratori''|Chauffier 1969|harv=s}}</ref>.Il [[27 maggio]] Tuchačevskij e i suoi presunti complici sono ufficialmente posti agli arresti.
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