Redvers Buller: differenze tra le versioni
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Comandante in capo, nella fase iniziale della [[seconda guerra boera]], delle Forze dell'[[Impero britannico]] impegnate in [[Africa del Sud]] nel
Dopo una brillante carriera e notevoli dimostrazioni di capacità militari, di energia e di coraggio individuale, e dopo essere stato per molti anni il principale luogotenente del [[feldmaresciallo]] sir [[Garnet Wolseley]], comandante in capo dell'[[British Army|Esercito britannico]], Redvers Buller non riuscì a compiere con successo la sua missione più importante in Africa del Sud, anche a causa degli errori politici e militari compiuti dai suoi predecessori, e subì alcuni gravi insuccessi iniziali ([[battaglia di Colenso]]) che portarono alla sua sostituzione alla testa delle forze britanniche, con il feldmaresciallo [[Frederick Roberts|Roberts]] (grande avversario di Wolseley nella guerra delle fazioni che dilaniava l'esercito inglese di fine ottocento).
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Fu, tuttavia, durante la [[guerra anglo-zulu|guerra zulu]] del [[1879]] che Redvers Buller acquisì fama e prestigio di rilievo nazionale, come ufficiale preparato, fisicamente coraggioso, impavido e particolarmente esperto di guerra africana<ref>I. Knight, ''Zulu war 1879'', p.15.</ref>. Buller, ora [[tenente colonnello]], ebbe il comando delle truppe montate reclutate in parte anche nelle popolazioni [[Boeri|boere]] e inquadrate nella colonna del generale [[Evelyn Wood]]; alla [[battaglia di Hlobane]] (terminata con una sconfitta britannica) Buller diede grande prova di tenacia e di valore guadagnandosi la massima onorificenza dell'[[Impero Britannico]], la [[Victoria Cross]], per la sua coraggiosa condotta durante la ritirata delle forze inglesi<ref>I. Knight, ''Zulu war 1879'', pp. 60-66.</ref>.<br />
Il tenente colonnello ebbe ancora parte di rilievo alla successiva [[battaglia di Kambula]] e, soprattutto, nell'energico e vittorioso inseguimento, da parte della fanteria montata, del nemico sconfitto<ref>I. Knight, ''Zulu war 1879'', pp. 69-85.</ref>. Nel
Nel [[1881]], durante la [[prima guerra boera]], Buller era il capo di Stato maggiore del generale Wood, incaricato in un primo momento di guidare le forze inglesi inviate in Africa del Sud dopo le sconfitte iniziali, tuttavia, la campagna venne presto interrotta per scelta della dirigenza politica. Nel [[1882]], durante la breve e vittoriosa [[Battaglia di Tell al-Kebir|guerra anglo-egiziana]], Buller fece invece parte dello stato maggiore del comandante in capo generale Wolseley, avendo modo così di rafforzare i suoi legami con l'abile e influente ufficiale e assumendo un ruolo sempre più importante all'interno della cosiddetta "fazione africana", in quel momento dominante all'interno dell'Esercito britannico<ref>D.Featherstone, ''Tel El-Kebir, 1882'', p. 25.</ref>.
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Ancor prima dell'arrivo del corpo di spedizione guidato da Buller, costituito da tre divisioni di fanteria (al comando dei generali Methuen, Clery e Gatacre<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', pp. 202-203.</ref>) e da una divisione di cavalleria (comandata dal generale [[John French|French]]), la situazione britannica in Africa del Sud si era pericolosamente deteriorata: l'imprudente strategia del generale White (alla testa delle forze imperiali già stanziate in Natal) aveva causato, dopo alcuni effimeri successi locali, una grave sconfitta e il conseguente assedio delle forze inglesi bloccate dentro [[Ladysmith]]<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', pp. 178-191.</ref>. La colonia del Capo, nel frattempo, praticamente sprovvista di truppe, aveva subito una vera invasione boera e le importanti città di [[Kimberley (Sudafrica)|Kimberley]] e [[Mafeking]] erano ugualmente sotto assedio.
Queste gravi notizie consigliarono a Buller (giunto al [[Città del Capo|Capo]] il
=== Ripetuti fallimenti ===
Mentre i generali Methuen e Gatacre conducevano i loro reparti nella colonia del Capo, dove sarebbero presto andati incontro ad alcune inaspettate e umilianti sconfitte (battaglie di [[Battaglia di Stormberg|Stormberg]] e di [[<!----Battaglia di ----->Magersfontein|Magersfontein]])<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', pp. 244-250.</ref>, Buller quindi si portò in Natal e in un primo momento sembrò galvanizzare le truppe e i comandanti con il suo prestigio e la sua personalità<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', p. 254.</ref>. La realtà si dimostrò tuttavia molto difficile: il nemico, guidato dall'abile generale [[Louis Botha|Botha]], era saldamente trincerato sulla linea del fiume [[Tugela]] e si appoggiava ad un aspro terreno montuoso ideale per condurre una battaglia difensiva a protezione dell'assedio di Ladysmith<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', p. 262.</ref>.
Il primo tentativo di Buller di sfondare la linea del Tugela, sferrato a [[Battaglia di Colenso|Colenso]] il
La notizia della sconfitta e poi le improvvide richieste e proposte di Buller, esplosero a Londra scatenando enormi polemiche e fornendo l'occasione a Lansdowne e a Roberts di screditare il generale (dipinto come debole, incerto e incapace) e di proporre la sua immediata sostituzione nel comando supremo in Africa del Sud<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', pp. 292-296.</ref>. Nonostante la resistenza di Wolseley, Lansdowne appoggiato all'interno del [[Robert Gascoyne-Cecil, III marchese di Salisbury|governo Salisbury]] dall'influente [[Arthur Balfour]]<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', pp. 296-297.</ref>, riuscì nel suo intento: già il
Buller, difeso da Wolseley e anche dalla regina [[Regina Vittoria|Vittoria]]<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', p. 302.</ref>, pur perdendo il comando supremo, venne mantenuto alla testa delle forze campali in Natal incaricate di liberare Ladysmith anche con il concorso della nuova divisione in arrivo del generale Warren; nel frattempo Roberts, coadiuvato dall'energico generale [[Horatio Kitchener|Kitchener]], avrebbe organizzato una nuova imponente massa di manovra per marciare irresistibilmente fin nel cuore delle Repubbliche Boere<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', pp. 373-376.</ref>.
Nel mese di
Il "generale Caronte" (altro soprannome ironico assegnato a Buller da truppa e generali<ref name="T.Pakenham, p. 369"/>) riportò indietro le sue forze battute, ma, non demoralizzato, iniziò a pianificare una nuova manovra strategica, basata sulle precedenti umilianti esperienze, per liberare finalmente la esasperata e sfibrata guarnigione di Ladysmith.
=== Liberazione di Ladysmith e ultime vittorie ===
Dopo questi ripetuti insuccessi, Buller finalmente iniziò un nuovo ciclo di operazioni il
[[File:The Relief of Ladysmith by John Henry Frederick Bacon.jpg|thumb|left|250px|Il momento della [[Assedio di Ladysmith|liberazione di Ladysmith]]; stretta di mano tra il maggiore [[Hubert Gough]], della cavalleria di Buller, e il generale [[George Stuart White|George White]], comandante della guarnigione assediata.]]
Nella circostanza Buller mostrò di aver appreso le dolorose lezioni delle precedenti battaglie; migliorò il coordinamento tra i reparti e le tattiche d'attacco della fanteria, riorganizzò l'impiego dell'artiglieria e selezionò meglio i comandi (tra cui si distinsero i generali [[Neville Lyttelton|Lyttelton]] e Hildyard)<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', p. 415.</ref>. Il generale diresse quindi gli scontri con efficacia, lentamente ma con ordine, organizzando prima la conquista delle colline sulla sponda meridionale del Tugela e quindi, non senza difficoltà e perdite, sloggiando progressivamente le forze boere dalle altura dominanti sulla sponda settentrionale del fiume<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', pp. 416-420.</ref>.
Dopo oltre dieci giorni di scontri ([[Battaglia delle alture del Tugela]]), finalmente le forze di Buller sbucarono in campo aperto e costrinsero alla ritirata le forze di Botha; l'assedio di Ladysmith venne rotto il
Tra le truppe e anche tra alcuni generali, tuttavia, il prestigio di Buller risalì e nei successivi mesi il generale, mantenuto al comando della forza campale del Natal, si distinse di nuovo alla testa delle sue tre divisioni di fanteria riorganizzate (generali Lyttelton, Hildyard e Clery), conducendo una riuscita campagna nelle regioni nord-orientali del Transvaal<ref>T.Pakenham, ''La guerra anglo-boera'', p. 545.</ref>.
Quest'ultima fase del comando di Buller in Africa del Sud ebbe inizio ai primi di
L'avanzata delle forze di Buller continuò quindi senza molte difficoltà a nord del Drakensberg, fino al ricongiungimento con le colonne di Roberts provenienti da [[Pretoria]], avvenuto il
Infine, a
=== Le polemiche degli ultimi anni ===
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