Manuel Dorrego: differenze tra le versioni

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Arrestato per indisciplina, non partecipò alle sconfitte di [[battaglia di Vilcapugio|Vilcapugio]] e [[battaglia di Ayohuma|Ayohuma]], facendo dire allo stesso [[José de San Martín|San Martín]] che la presenza di Dorrego avrebbe potuto cambiare la sorte degli scontri.<ref>{{cita|López|pag. 13}}</ref> Reincorporato nell'esercito, ne protesse la ritirata dall'[[Alto Perù]] ricevendone solenni elogi<ref>{{cita|López|pag. 14}}</ref> prima di venire di nuovo allontanato per aver mancato di rispetto a [[Manuel Belgrano|Belgrano]].<ref>Il generale Lamadrid raccontò nel 1855 che Dorrego, invitato ad una riunione destinata ad "uniformare le voci di comando", parlò dopo Belgrano imitandone la voce, facendo infuriare il generale San Martín.{{cita web|url=http://www.lagazeta.com.ar/dorrego.htm|lingua=es|titolo=La Gazeta Federal - Manuel Dorrego}}</ref>
 
Assegnato in seguito al generale [[Carlos María de Alvear]] a Buenos Aires, fu da questi mandato contro le truppe federaliste di [[José Gervasio Artigas]]; il [[6 ottobre]] [[1814]] Dorrego sconfisse a [[Battaglia di Marmarajá|Marmarajá]] [[Fernando Otorgués]], seguace di Artigas,<ref>{{cita|López|pag. 132}}</ref> venendo però in seguito sconfitto il [[10 gennaio]] [[1815]] da [[Fructuoso Rivera]] a [[battaglia di Guayabos|Guayabos]].<ref name=Ortiba />
 
===L'esilio e il primo governo===
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===Il secondo governo e la morte===
Lo scontro con le province e le difficoltà di una trattativa di pace con l'[[Impero del Brasile]] provocarono le dimissioni di Rivadavia e il fallimento del progetto costituzionale.<ref>{{cita web|url=http://www.todo-argentina.net/historia/anarquia/anarquia/quiroga.html|lingua=es|titolo=Enciclopedia virtuale Todo-argentina.net - Historia Argentina. La inestabilidad política (1820-1830)|accesso=24 dicembre 2011}}</ref> Dopo un breve periodo di governo provvisorio retto da [[Vicente López y Planes|Vicente López]] a capo della [[provincia di Buenos Aires]] venne eletto nell'[[agosto]] del [[1827]] Manuel Dorrego.<ref name=Ortiba />
 
Il suo governo presentò misure a favore dei grandi proprietari terrieri, come la libertà di esportazione di carne, al pari di altre destinate alle classi meno abbienti, come la sospensione della leva obbligatoria e lo stabilimento di un prezzo massimo per il pane. Il protrarsi della guerra con il Brasile, però, gli fece perdere presto il favore dei primi.<ref name=Ortiba /> Rifiutato il piano di pace negoziato in precedenza, che rendeva inutili le vittorie argentine sul campo e che aveva fatto cadere il governo Rivadavia, Dorrego accettò la mediazione [[Regno Unito|inglese]], accettando la costituzione di uno stato indipendente (l'[[Uruguay]]); il governatore era convinto che al termine di un periodo di non ingerenza di cinque anni questo sarebbe tornato pacificamente a far parte delle Province Unite.<ref>{{cita web|url=http://www.ucema.edu.ar/ceieg/arg-rree/3/3-033.htm|lingua=es|titolo=Universidad del CEMA - Historia general de las relaciones exteriores de la República Argentina - La segunda etapa de la misión Ponsonby|accesso=26 dicembre 2011}}</ref> La firma del trattato fu la causa della caduta del governo di Dorrego: approfittando dello scontento nella popolazione e nell'esercito gli esponenti della fazione centralista organizzarono presto una congiura.<ref>{{cita web|url=http://www.ucema.edu.ar/ceieg/arg-rree/3/3-034.htm|lingua=es|titolo=Universidad del CEMA - Historia general de las relaciones exteriores de la República Argentina - Consecuencias de la guerra para Las Provincias Unidas|accesso=26 dicembre 2011}}</ref>
 
La mattina del [[1 dicembre|primo dicembre]] [[1828]] i congiurati presero il potere a Buenos Aires; Dorrego, fuggito dalla capitale, provò ad organizzare la resistenza all'interno della provincia. Il capo dei rivoltosi, [[Juan Lavalle]], tuttavia non gli diede la possibilità di farlo: il [[9 dicembre]] si precipitò con le sue truppe sulle forze del governatore destituito, ancora disorganizzate, e lo sconfisse nella [[battaglia di Navarro]]. Il giorno successivo Dorrego fu tradito da due suoi ufficiali; consegnato a Lavalle, fu fucilato il [[13 dicembre]].<ref>{{cita|Rosa|pagg. 96 - 101}}</ref>
 
== Note ==