Corpo dei preposti doganali: differenze tra le versioni

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I '''preposti doganali''' erano un corpo paramilitare con funzioni di vigilanza [[dogana]]le del [[Regno di Sardegna]], nel [[1862]] confluiti nel corpo della guardia [[dogana|doganale]]. All'atto della [[Congresso di Vienna|restaurazione del regno sabaudo]] dopo la parentesi [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]] il [[governo]] [[Piemonte|piemontese]], riconoscendo esplicitamente la superiorità delle istituzioni amministrative di modello [[Francia|francese]] rispetto al sistema precedente, scelse di mantenere, fra gli altri, gli elementi essenziali dell'assetto doganale transalpino.<br/>
In particolare, poiché il cosiddetto "Servizio attivo delle dogane" - i cui agenti erano appunto denominati "preposti" ed avevano il compito di sorvegliare le [[confine|frontiere]] [[terra|terrestri]] e [[mare|marittime]] allo scopo di reprimere il contrabbando concorrendo al mantenimento dell'[[ordine pubblico]] - aveva reso buona prova, venne deciso di mantenerlo in vita con la denominazione di '''Corpo dei Preposti delle Regie Dogane''' e i compiti del progenitore napoleonico.<br/>
Con [[legge]] promulgata il [[13 novembre]] del [[1862]] fu istituito il [[Corpo delle Guardie doganali]] che, riprendendo in parte la struttura del corpo dei preposti, assorbiva i preesistenti organismi degli stati preunitari [[Italia|italiani]] in una struttura autonoma, inquadrata nella riorganizzata amministrazione delle [[gabella|gabelle]].
Tale corpo è all'origine dell'odierna [[Guardia di Finanza]].