Imre Nagy: differenze tra le versioni

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== Note biografiche ==
 
La sua data di nascita deve essere fissata al 6 giugno 1896 e non al 7 come riportano i documenti dell'anagrafe e della parrocchia, nonché i suoi appunti personali, per l' abitudine allora diffusa e testimoniata nel suo caso dalla figlia al suo biografo J. M. Rainer di registrare i figli il giorno dopo. I documenti del processo del 1958 hanno sempre la data di nascita 6 giugno. Nacque da famiglia contadina e fu anche un apprezzato fabbro, prima di essere arruolato nell'esercito austroungarico durante la [[prima guerra mondiale]] sul [[fronte (guerra)|fronte]] [[est]]. Fatto prigioniero nel [[1916]], il [[29 luglio]] dall'esercito russo sul fronte galiziano durante l'offensiva del generale Brusilov<ref>Rainer, 2009, p. 6</ref>, scoprì il comunismo nel [[1918]] e venne quindi arruolato nell'[[Armata Rossa]]. Servì in Siberia, sotto il comando del commissario [[Jakov Jurovskij]]. È destituita di fondamento la voce che lo vede membro del plotone che trucidò l'ex-zar [[Nicola II di Russia|Nicola II]], la sua famiglia e altri prigionieri del seguito: si tratta di un'omonimia con un Imre Nagy effettivamente presente, ma un tale nome e cognome sono ed erano molto diffusi in Ungheria.<ref>L' origine della leggenda è ben spiegata da Charles Gati nel suo testo citato in Bibliografia, ''Failed Illusions'' p. 32s.,nota 14 riferendosi ad un' importante biografia di Nicola II di E. Radzinsky uscita nel 1992.</ref> Nel [[1921]] tornò in Ungheria dopo la rovinosa caduta del governo di [[Béla Kun]] il 1º agosto 1919 e la messa fuori legge del Partito Comunista ungherese e l'incarcerazione di molti suoi dirigenti<ref>Rainer, 2009, 12-22</ref>. Il suo ritorno in [[Ungheria]] portò aiuto al [[partito comunista]] ormai clandestino, ma nel febbraio 1930 dovette rifugiarsi a [[Mosca]], dove studiò [[agricoltura]] nell'Istituto della capitale e lavorò nella sezione ungherese del [[Comintern]].
 
Durante la permanenza di Nagy in [[Unione Sovietica]], molti comunisti non originari della [[Russia]] vennero arrestati, imprigionati e condannati a morte dal governo sovietico. In particolare, [[Béla Kun]] che guidava la [[repubblica sovietica ungherese]], scomparso nella metà degli anni '30. Questa tragedia provocò il panico tra gli emigrati ungheresi, come testimoniato da [[Julius Háy]] in ''Born 1900''. In questo periodo Nagy divenne un agente dell'apparato di sicurezza dell'[[Unione Sovietica]], noto col nome di 'Volodya'<ref>Rainer, 2009, 29s.;Gati, 2006, 32-40; Rév, 2007, 25s.</ref>. Era una pratica comune ed il fatto che sopravvisse alle purghe staliniane degli anni Trenta e Quaranta rafforza questa tesi. Sembra che Nagy abbia smesso di lavorare per lo spionaggio verso la fine degli anni Trenta. Rientrò in Ungheria al seguito dell'Armata Rossa nel 1944 alla caduta del regime dell'ammiraglio Horthy ed entrò nel governo provvisorio di Debrecen<ref>Rainer, 2009, p. 36</ref> costituito il 22 dicembre 1944 ottenendo posizioni ministeriali inclusa quella di [[Ministro dell'Agricoltura]] e di [[Ministro degli Interni]]. Nel suo primo incarico fu il ministro della riforma agraria del 1945, appena finita la guerra, una riforma storica per l' Ungheria che dissolse il latifondo<ref>Rainer, 2009, pp.38-52</ref>.