Palazzo Banchieri Rospigliosi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 8:
Originari del Montemagno, dove dovevano avere vasti possessi fondiari nella zona del Santo Novo, località in cui avranno anche una villa tuttora esistente, la [[Fattoria Santonuovo]], i [[Banchieri]] si trasferirono nella città, pare piuttosto tardi, intorno ai primi del Quattrocento. Si stabiliscono nella cappella della [[Chiesa di San Paolo]] nell’area compresa fra le attuali via Amati e del Gelso, che anticamente erano dette per l’appunto “de’ Banchieri”. Proprio sulla via Amati ebbero il loro palazzo<ref>Manoscritto del Priorista Franchi, ''Storia delle famiglie nobili pistoiesi'' (copia fotostatica consultabile presso Biblioteca Comunale di Pistoia)</ref>.
Via Amati, denominata “via nuova” nel 1490-15002, nel 1760 assunse infatti il toponimo di via de’Banchieri e solo cento anni dopo (1866) è possibile rintracciare il nome attualmente assunto. Anche la stessa via del Gelso nel 1777 la troviamo menzionata come “vicolo detto de’Banchieri” oppure “vicolo di dietro a’ Banchieri” a testimonianza della rilevanza di tale famiglia nella vita sociale dei Pistoiesi dell’epoca<ref>Giovanni Mazzei, ''Stemmi e insegne pistoiesi. Con note e notizie storiche'', ristampa anastatica dell'edizione di Pistoia, 1907, edizioni Orsini De Marzo.</ref>. Dal 1940 inizia il passaggio di proprietà alla famiglia [[Rospigliosi]], che ancora, fino al 1998, hanno conservato l’intera proprietà dell’immobile.
Purtroppo, nonostante le numerose ricerche, non è reso possibile conoscere di più sulle vicende del Palazzo. Anche tutti gli studi sulla famiglia [[Banchieri]], o sulla storia di [[Pistoia]], riportano brevi accenni, senza mai entrare nel merito della costruzione<ref>Elisa Guscelli, Un architetto pistoiese d'età ricciana: il percorso professionale di Stefano Ciardi. "Bullettino Storico Pistoiese", CVIII, 2006 (terza serie, XLI), pp.&nbsp;113–140</ref>.
 
Il fabbricato, situato all’interno della seconda cerchia di mura del centro storico, è delimitato, come detto, dalla via del Gelso, ad ovest, da via Amati a sud, da via della rosa ad Est, ed è censito al N.C.E.U. nel foglio di mappa 222 mappali 245, 315, 318, 480, 481, 482 e, ad oggi, non risulta esistere alcun provvedimento di tutela ai sensi della Legge 01.06.1939 n. 1089 (Attestazione del Ministero Beni Culturali e Ambientali – Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici - Prot. N. 09551 A/1 del 23 maggio 1998).