Lettere (Schnitzler): differenze tra le versioni

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In italiano sono state pubblicate anche tre antologie di corrispondenza tra lo scrittore e [[Hedy Kempny]] (''La ragazza dalle tredici anime'', a cura di Margherita Belardetti [[Feltrinelli]], [[1987]]), [[Theodor Reik]] (''Sulla psicoanalisi'', con in appendice le lettere di [[Sigmund Freud]] a Schnitzler, a cura di [[Luigi Reitani]], [[Arnoldo Mondadori Editore]], [[1990]]) e [[Olga Waissnix]] (''La passione e la rinuncia. Lettere 1886-1897'', a cura di Giovanni Tateo, prefazione di Giuseppe Farese, [[Rosellina Archinto Editore]], [[1992]]).
 
La prima lettera, datata [[10 aprile]] [[1875]], quando l'autore aveva solo 13 anni, è diretta al padre Johann, medico laringoiatra assai famoso e professore universitario, che avrebbe desiderato che il figlio seguisse la sua strada. In effetti [[Arthur Schnitzler]] divenne medico, ma solo per compiacere al padre. Lasciò infatti la professione dopo la morte del padre per dedicarsi alla sua vera passione: la scrittura.
 
L'ultima lettera (una cartolina postale) è del 10 ottobre 1931 ed è diretta al figlio Henrich, undici giorni prima della morte.