Il sangue dei vinti: differenze tra le versioni

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E' la tesi del libro, può essere condivisa o no, ma la fonte è il libro stesso
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==La tesi centrale del libro==
Pansa evidenziando l’{{cn|elevatol’elevato numero di civili (non riconducibili al fascismo) uccisi in quelle zone d’Italia in cui l’egemonia comunista era notevole, cioè nel [[Triangolo_della_morte_(Emilia)|triangolo della morte]] e più in generale in gran parte dell’[[Emilia-Romagna]]}}, sostiene nel libro la tesi che in quelle terre al termine della guerra civile di liberazione contro i [[nazifascisti]] ne iniziò una seconda, una guerra civile sotterranea e clandestina effettuata da settori più o meno deviati del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] contro quelli che erano ritenuti dei nemici di classe (proprietari terrieri, sacerdoti, esponenti di partiti politici anticomunisti) in preparazione di un’eventuale [[rivoluzione proletaria]].
 
{{cn|Di questa "seconda" guerra civile e delle uccisioni compiute a guerra ormai finita, secondo Pansa fu in parte responsabile anche [[Palmiro Togliatti]] allora segretario del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] che fino alla fine del 1946 nulla fece per porre freno ai numerosi omicidi, ma che anzi permise la fuga in quei paesi dell’Est Europa sotto influenza sovietica di alcuni fra i responsabili di quei crimini.}}
 
==Struttura del libro==