Villa medicea di Careggi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: overlinking giorni e mesi dell'anno e modifiche minori
Riga 11:
|link = 175
}}
[[ImmagineFile:Careggi lunetta.jpg|thumb|250px|Lunetta con Careggi per la Sala delle Ville di [[Villa Medicea di Artimino|Artimino]], rifacimento novecentesco ispirato a [[Giusto Utens]]]]
La '''Villa Medicea di Careggi''' è una delle più antiche tra le [[villa|ville]] appartenute alla famiglia [[Medici]]. Si trova nella zona leggermente in collina del quartiere periferico di [[Careggi]] a [[Firenze]], in via Gaetano Pieraccini 17.
 
Riga 20:
{{quote|un bello paese di villate, meglio accasato e giardinato di altre terre}}
 
Nel [[1417]] [[Giovanni di Bicci de' Medici]], il capostipite della fortuna medicea, acquistava sul colle chiamato di Monterivecchi alcuni terreni e possedimenti da Tommaso Lippi, con un contratto datato [[7 giugno]] di quell'anno. Si tratta della terza villa campestre di famiglia, dopo quelle di [[Villa Medicea di Cafaggiolo|Cafaggiolo]] e del [[Villa medicea del Trebbio|Trebbio]] nel [[Mugello]], e rappresenta la più vicina Firenze, quindi anche un acquisto strategicamente scelto in maggiore prossimità verso quel centro cittadino al cuore degli interessi della famiglia. Queste ville erano anche un luogo di riposo e di pace, ma anche veri e propri centri economici, che con le attività agricole non solo si potevano automantenere, ma rappresentavano anche delle fonti sicure di reddito.
 
In un primo tempo le ville erano arroccate e fortificate come castelli medievali, poi gradualmente vengono rilanciate come ''loci ameni'', dove è possibile praticare l'ozio intellettuale e la salutare vita all'aria aperta, dagli umanisti toscani, attraverso la riscoperta dei classici di [[Seneca]], [[Marco Terenzio Varrone|Varrone]], [[Marco Valerio Marziale|Marziale]], [[Marco Porcio Catone|Catone]] e [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]]. In particolare queste idee vennero diffuse dalla metà del Quattrocento da [[Leon Battista Alberti]] nel ''[[De re aedificatoria]]'' e nel trattato della ''[[Villa (Leon Battista Alberti)|Villa]]''.
Riga 29:
 
===Cosimo il Vecchio e Michelozzo===
[[ImmagineFile:Villa medicea di Careggi cortile.JPG|thumb|200px|Il cortile asimmetrico di Michelozzo]]
Solo in seguito alla morte di Giovanni ([[1429]]) i suoi figli [[Cosimo de' Medici]] e Lorenzo il Vecchio approntano alcuni interventi affidando l'incarico a [[Michelozzo]], ben prima dei lavori alla residenza cittadina di [[Palazzo Medici]] in [[via Larga]] (iniziati verso il [[1444]]). Di questi lavori non abbiamo nessuna descrizione ma ci resta la registrazione della spesa, e giudicando la somma stanziata dovettero essere sostanziali con un intervento piuttosto massiccio.
 
Riga 37:
 
===Lorenzo il Magnifico===
[[ImmagineFile:Villa di Careggi, sala camino 4.JPG|thumb|200px|Sala del Camino]]
Nella villa nacque e morì [[Lorenzo il Magnifico]] ([[1448]]-[[1492]]), il quale ereditò la villa dal nonno dopo la breve parentesi del governo di suo padre [[Piero il Gottoso]]. Lorenzo elesse Careggi come sua residenza preferita e qui vi fece riunire il circolo dell'[[Accademia Neoplatonica]], organizzando nella villa il centro culturale e artistico del primo [[Rinascimento]] per eccellenza. Tra i frequentatori dell'Accademia vi erano i maggiori umanisti dell'epoca: [[Marsilio Ficino]], [[Agnolo Poliziano]] e [[Pico della Mirandola]].
 
Riga 43:
 
===Il Cinquecento===
[[ImmagineFile:Villa medicea di Careggi, la loggetta.JPG|thumb|200px|La loggetta al primo piano]]
Con la morte di Lorenzo e la cacciata dei Medici del [[1498]], la villa non viene confiscata come altri possedimenti medicei, ma subisce comunque alcuni passaggi per [[eredità]] e alcune vicende alterne, tra le quali un disastroso incendio doloso nel [[1529]], durante l'ultima fase repubblicana di Firenze. Con il rientro dei Medici, il duca [[Alessandro de' Medici (duca di Firenze)|Alessandro]] ereditò la villa e vi fece le necessarie ricostruzioni. Risale a questo periodo il breve scalone che porta al primo piano e forse la loggetta del primo piano. Il Vasari riporta alcune notizie sulla decorazione della villa non molto chiare e non suffragate da altre fonti. Il [[Pontormo]], aiutato dal pittore [[Jacone]], avrebbe in questo periodo dipinto il soffitto della loggia, ma a causa della tecnica sbagliata (a secco invece che "a fresco"), le pitture si sarebbero rapidamente deteriorate.
 
[[Cosimo I]] non amò Careggi, preferendogli altre residenze, soprattutto il [[Villa Medicea del Trebbio|Trebbio]], e la destinò dal [[1569]] al fosco personaggio quale era suo figlio minore [[Pietro de' Medici|Pietro]], personalità guerresca e tumultuosa, colpevole anche di uxoricidio nella [[villa di Cafaggiolo]].
 
===Il Seicento===
[[ImmagineFile:Villa di Careggi, salone, Lunetta 07.JPG|thumb|200px|Lo stemma cardinalizio di Carlo de' Medici]]
La rinascita della villa si ha quando ne entrò in possesso il Principe [[Carlo di Ferdinando de' Medici|Carlo de' Medici]] ([[1609]]), che in seguito alla sua nomina a [[Cardinale]] nel [[1615]] intraprende un ampio progetto di ristrutturazione della villa e del giardino. Tra le opere che ancora si possono ammirare ci sono il Salone affrescato al piano terreno, la deorazione della loggia al primo piano, la ''Grotticina'' e lo ''Studiolo dei Medici''. Scompare la torretta trecentesca in favore di una più moderna destinazione degli spazi.
 
Riga 55:
 
===Il Settecento===
Con l'estinzione della casata medicea, i [[Lorena (dinastia)|Lorena]] iniziano un riassetto di tutte le proprietà campestri ereditate, con il disimpegno e la vendita di quelle ritenute secondarie o antiquate, facendo confluire arredi e decorazioni a quelle più importanti. La villa di Careggi non ebbe una sorte favorevole e, visto anche il precario stato di conservazione dei fabbricati, il [[Granduca Pietro Leopoldo]] decide di vendere il tutto a Vincenzo Orsi nel [[1780]]. Poco tempo dopo però, contemporaneamente all'arrivo dei viaggiatori romantici del ''[[Grand Tour]]'', si assistette anche un rinnovato interesse per i Medici e per l'Accademia neoplatonica, stimolato dalla pubblicazione di numerose opere letterarie soprattutto all'estero.
 
===L'Ottocento===
Riga 73:
==La villa==
===Il pian terreno===
[[ImmagineFile:Villa di Careggi, salone.JPG|thumb|200px|Il salone affrescato]]
Oggi la villa ospita alcuni uffici della vicina struttura ospedaliera, per cui solo pochi ambienti sono visitabili, comunque sono tutti molto significativi.
 
Al primo piano si apre il cortile di Michelozzo. Ha una forma trapezoidale che segue il profilo del palazzo, il quale a sua volta era stato edificato seguendo il percorso della via principale che lo costeggiava. Al centro vi si trova un pozzo che probabilmente risale all'assetto trecentesco, mentre due loggiati si aprono sui lati nord e est con arcate a tutto sesto, sorrette da [[colonna (architettura)|colonne]] con [[capitello]] a foglie d'acqua; sugli altri lati sono presenti uno "sporto" (vano di passaggio per i piani superiori) e un ballatoio, sorretti da [[pilastro|pilastri]] ottagonali con capitelli geometrici, tipici dello stile di Michelozzo.
 
Dal cortile si accede al Salone del piano terreno. Questo ambiente risale al primo Seicento, alle ristrutturazioni voluta dal Cardinale Carlo de' Medici. È interamente decorato ad affresco ed in particolare attirano l'attenzione le 16 lunette (cinque nei lati maggiori, tre in quelli minori, con quella centrale occupata dalla [[stemma mediceo]]) decorate con peasaggini, vedute immaginarie, marine, scene con rovine, giardini, fontane e piccole figure. Si distinguono le due vedute di [[Villa Medici]] a [[Roma]], allora proprietà del Cardinale Carlo, e alcune scene tratte dalla ''[[Gerusalemme liberata (poema)|Gerusalemme liberata]]'' di [[Torquato Tasso]], usate per celebrare allegoricamente le imprese contro i [[Impero Ottomano|Turchi]] di suo fratello il Granduca [[Cosimo III]]. Le lunette sono inquadrate in un sistema complesso di decorazioni pittoriche murarie, con cornici, putti, festoni, elementi vegetali e animali. Da un punto di vista stilistico, queste pitture riprendono la corrente dal tratto veloce e nervoso, "impressionistico", della pittura di paesaggio tra il XVI e il XVII secolo.
 
Dal salone si raggiungono gli ambienti nella loggia al piano terreno, con le grandi arcate sul giardino ormai chiuse da vetrate. Qui si trova un grande affresco ottocentesco di [[George F. Watts]] raffigurante l'''Uccisione del medico di Lorenzo il Magnifico nel pozzo della villa'' ([[1845]]), un episodio quasi leggendario che sarebbe stato causato dalla rabbia contro colui che non aveva saputo curate il grande mecenate e benefattore cittadino.
 
===La grotticina interrata===
[[ImmagineFile:Villa medicea di Careggi, la grotta 1.JPG|thumb|200px|La grotta]]
Una scala vicino al cortile porta al piano interrato, dove si trova un prezioso e raro esempio di ''capriccio'' architettonico rappresentato dalla Grotticina. Questo ambiente, fatto realizzare dal Cardinale Carlo de' Medici nel Seicento, fu ricavato usando una parte delle cantine della villa, con la volta a botte e un'illuminazione tenue offerta da due aperture ''a bocca di lupo''. Le ''grotte fantastiche'' infatti, tipiche del gusto [[manierismo|manierista]], si diffusero nelle ville a partire dal XVI secolo, come luogo di frescura estiva e di estroso spirito "grottesco" (parola che deriva proprio da ''grotta''). Questa grotta è interamente decorata da pitture con tralci di viti, fogliame, figure mitologiche e elementi vegetali. Si riconoscono sulla volta un ''Bacco'' e un'allegoria dell<nowiki>'</nowiki>''Abbondanza'', oltre a qualche figura di [[Satiro (mitologia)|satiro]]. Nella parte centrale della volta si apre anche un ''oculo'' dal quale si intravede una balconata con quattro amorini. Sulla parete nord, accanto all'ingresso, si trova la grotticina vera e propria, una nicchia con incrostazioni spugnose e stalattiti ricomposte che racchiude una piccola fontana, oggi non alimentata se non in occasioni speciali. Altro elemento di grande interesse è il pavimento, completamente ricoperto da mattonelline in [[maiolica]] originali, decorate con motivi geometrici, elementi vegetali, [[giglio (araldica)|gigli araldici]] in oror su fondo blu eccetera. Oggi la pavimentazione, in alcuni punti vistosamente compromessa, richiede l'uso di particolari copriscarpa che vengono forniti ai visitatori. Chiude il complesso decorativo della stanza l'armadio in muratura vicino alla parete opposta alla fontana, anch'esso decorato sia all'interno che all'esterno da volute.
 
===Il primo piano===
[[ImmagineFile:Villa di Careggi, sala camino 2.JPG|thumb|200px|La sala del camino]]
Subito a sinistra della scalinata principale si apre il salone del Camino, dominato dal caminetto ornato da bassorilievi e datato [[1465]], quindi risalente all'epoca di influenza di Lorenzo il Magnifico. La sala è stata ridecorata nell'Ottocento in stile neomedievale e vi si trovano oggi due grandi tele raffiguarnati episodi legati agli antichi possessori della villa: ''Lorenzo il Magnifico e il gruppo di accademici durante le celebrazioni di Platone'' e ''Cosimo il Vecchio riceve dignitari e uomini di chiesa nella sua biblioteca'', entrambi di un pittore chiamato Pulcinelli. Opposti al camino si trovano anche due busti in marmo, con i ritratti di Lorenzo il Magnifico e di Cosimo il Vecchio.
 
Riga 111:
La villa possiede sia un [[giardino all'italiana]], prospiciente la facciata principale, sia un grande [[giardino all'inglese|parco all'inglese]] che la circonda su tutti i lati (anche se notevolmente ridimensionato rispetto al passato).
 
Le forme attuali del giardino risalgono agli interventi di Sir Joseph Sloane, che vi impiantò numerose specie insolite provenienti da tutto il mondo: [[conifere]] dall'Asia e dall'Inghilterra, come [[cedro del Libano|cedri del Libano]] (uno sul fondo del giardino mostra ancora i segni di un colpo di fulmine sul tronco), [[pino|pini]] e [[abies|abeti]], corbezzoli di Grecia, una [[sequoia]] californiana, eccetera.
 
Il giardino all'italiana fu decorato anche con grandi siepi cespugli di [[pitosforo]] e di [[melograno]], oltre ai già citati alberi rari, anche da due [[ippocastano|ippocastani]], uno a fiori rosso-rosa, uno a fiori bianchi. Al centro del giardino fu posta una grande vasca, mentre sul lato du aggiunta la limonaia che ancora oggi conserva alcune specie rare e antiche di [[agrumi]] (tra i più pregiati una ''oryptomeria japonica'' e il ''taxus baccata cultivar fastigiata'') e [[Arecaceae|palme]] (''[[washingtonia filifera]], [[camaedorea elegans]], [[phoenix canariens]]'' e ''[[araucaria axcelsa]]'').