Pogo (fumetto): differenze tra le versioni

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|genere 3 nota =
|temi = satira
|data inizio = [[4 ottobre]] [[1948]]
|data fine = [[22 luglio]] [[1975]]
|editore = New York Star
|editore nota = 1948-1949
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|lettura =
|censura =
|data inizio Italia = [[giugno]] [[1965]]
|data fine Italia = [[novembre]] [[1974]]
|etichetta Italia =
|editore Italia = Milano Libri
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|immagine = <!--es. Immagine.jpg-->
|didascalia = <!--per immagine-->
}} è una [[striscia a fumetti]] [[Stati Uniti d'America|statunitense]] creata da [[Walt Kelly]] con protagonista l'omonimo personaggio, un [[Didelphis virginiana|opossum]] [[Antropomorfismo|antropomorfo]] che vive nella palude di [[Okefenokee]] in [[Georgia (USA)|Georgia]]. È stata pubblicata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] dal [[1948]] al [[1975]]. La striscia è caratterizzata da una diretta [[satira]] sociale e politica accoppiata ad uno stile grafico piuttosto cartoonesco, che la rese popolare sia tra gli adulti che tra i più giovani. È considerata un classico del [[fumetto]] [[Stati Uniti d'America|americano]].
 
==Storia editoriale==
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Fino al 1954, Pogo continuò ad esistere in due formati, come striscia quotidiana e come comic book (sempre edito dalla Dell, che presentava una sorta di raccolta e rimontaggio delle strisce giornaliere), ma la versione in albo fu interrotta per volere dell'autore che voleva dedicarsi solo alle strip.
Kelly cominciò ad avere problemi di salute nel 1971, per poi morire due anni più tardi, il 18 ottobre 1973, per complicazioni dovute al [[diabete]]. Pogo proseguì fino al luglio 1975, curato da Stephen Kelly, figlio di Walt.
Nel [[1989]]. il [[Los Angeles Times]] decise di far rivivere le strisce di Pogo, affidandone la realizzazione ai giovani [[Larry Doyle]] e [[Neal Sternecky]], i quali cercarono di ricreare la stessa atmosfera del Pogo di Walt Kelly. Dopo l'abbandono della striscia da parte di Doyle nel 1992, questa fu continuata dal solo Sternecky, il quale in seguito la lasciò a Peter e Carolyn Kelly, figli di Walt, i quali la continuarono fino al [[1994]], anno della sua definitiva chiusura.
In [[Italia]] è stata pubblicata su ''[[Linus (rivista)|Linus]]'' e su altre riviste.