Armoire de fer: differenze tra le versioni

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'''Armoire de fer''' (armadio di ferro) è il nome dato a un [[armadio]] segreto del [[Palazzo delle Tuileries]] che si trovava incassato nel muro del corridoio che collegava la camera da letto del re [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] a quella del [[Delfini di Francia|delfino]]. Per celarlo alla vista era chiuso con una [[Porta (architettura)|porta]] in ferro coperta da uno strato di pittura che imitava la pietra. Luigi XVI lo fece costruire dal fabbro François Gamain per nascondervi documenti riservati e corrispondenze compromettenti.
 
Il [[19 novembre]] [[1792]], quando alla [[Convenzione Nazionale]] si discuteva se processare il re dopo il suo fallito tentativo di abbandonare la Francia, Gamain rivelò l'esistenza dell'armadio segreto al ministro dell'Interno [[Jean Marie Roland|Roland]], che il [[20 novembre]] lo fece aprire dallo stesso Gamain. Roland, dopo aver tenuto presso di sé quanto era stato rinvenuto nell’armadio, consegnò alla Convenzione 726 carte, sollevando il sospetto di aver trattenuto e poi distrutto documenti compromettenti per i suoi amici girondini e per [[Georges Jacques Danton|Danton]]. Il giorno dopo la Convenzione istituì la Commissione dei Dodici, poi allargata a ventun membri, che pubblicò l’inventario della documentazione.
 
Le carte dimostrarono i rapporti tenuti da Luigi XVI con [[Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau|Mirabeau]], con [[Maximilien Radix de Sainte-Foix]], con i banchieri Joseph Duruey e Tourteau de Septeuil, con [[Arnaud de Laporte]], intendente della lista civile dalla quale venivano prelevati i fondi destinati a pagare gli agenti reali, col vescovo di Clermont [[François de Bonal]], con i ministri [[Armand Marc de Montmorin-Saint-Hérem|Montmorin]], [[Claude Antoine de Valdec de Lessart|Valdec de Lessart]], [[Antoine François Bertrand de Molleville|Bertrand de Molleville]], [[Louis Marie Narbonne Lara]], [[Bon-Claude Cahier de Gerville|Cahier de Gerville]], [[Charles François Dumouriez|Dumouriez]], con [[Gilbert du Motier de La Fayette|La Fayette]], [[Antoine de Rivarol]] e [[Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]]. I documenti rivelavano l’attività di corruzione creata da Montmorin e gestita da [[Louis Collenot d'Angremont|Collenot d'Angremont]] per guadagnare alla causa del re noti agitatori e oratori di club, come [[Antoine Joseph Santerre|Santerre]] o [[François Desfieux]], e vari deputati della Convenzione.
 
Tali rivelazioni produssero una notevole agitazione nell'opinione pubblica. Nel [[club dei Giacobini]], il busto di Mirabeau fu distrutto e il suo ritratto, nella sala della Convenzione, fu coperto. Successivamente il suo corpo fu allontanato dal [[Panthéon]]. [[Antoine Omer Talon|Talon]], allora in missione in [[Inghilterra]] presso [[William Pitt il Giovane|Pitt]], fu messo in stato d'accusa insieme con i suoi agenti Dufresne, Saint-Léon e Sainte-Foys. Il [[2 dicembre]] i delegati delle 48 [[sezione rivoluzionaria di Parigi|sezioni di Parigi]] chiesero l'avvio del processo contro Luigi XVI, e l'[[11 dicembre]] la Commissione dei Ventuno terminò i suoi lavori depositando all'Assemblea l'atto dei «crimini di Luigi Capeto» comprendente 38 capi di accusa.
 
== Bibliografia ==