Publio Servilio Prisco Strutto: differenze tra le versioni

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{{Magistrato romano
| nome = Publio Servilio Prisco Strutto
| titolo = [[Console romano|Console]] della [[Repubblica romana]]
| immagine = [[File:Roman SPQR banner.svg|80px]]
| legenda =
| altrititoli
| nome completo = ''Publius Servilius P.f. Priscus Structus''
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| luogo di morte =
| Gens = [[Gens Servilia|Servilia]]
| consolato = [[495 a.C.]]
| tribunato consolare =
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{{Bio
|Nome = Publio
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'''Publio Servilio Prisco Strutto''' fu console nel [[495 a.C.]] insieme al collega [[Appio Claudio Sabino Inregillense (console 495 a.C.)|Appio Claudio Sabino Inregillense]].
 
Nell'anno del suo consolato emerse il conflitto, fino ad allora latente, tra patrizi e plebei. Infatti nei primi anni della repubblica tutte le cariche pubbliche erano in mano ai patrizi, forti del loro ruolo nella cacciata della [[età regia di Roma|monarchia]], ed i [[plebei]], di fatto, non erano rappresentati. Inoltre le leggi sul debito, e l'uso del ''[[Nexum]]'', che consentivano di ridurre i debitori alla schiavitù, favorivano di fatto i patrizi, che approfittavano di questa situazione per prevalere nei confronti dei plebei.
 
La pratica della riduzione dei debitori in schiavitù si era poi andata aggravando negli ultimi tempi, anche a causa dei frequenti conflitti che impegnavano i romani contro i bellicosi vicini, conflitti che, nel caso migliore non permettevano ai cittadini-soldati di seguire adeguatamente i lavori nelle proprie proprietà, in quello peggiore, ne comportavano la perdita o la distruzione.