Alfa Romeo Giulietta Sprint: differenze tra le versioni

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{{Auto
|nome=Alfa Romeo Giulietta Sprint/Sprint Veloce
|immagine=Alfa Romeo Giulietta Coupe ca 1955.jpg
|didascalia=Alfa Romeo Giulietta Sprint 1ª serie
|bandiera = ITA
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|altre_versioni=
|progetto=[[Rudolf Hruska]]
|design=[[Giuseppe Scarnati]] e [[Mario Boano]]
|design2= per [[Centro Stile Alfa Romeo]], [[Ghia]] e [[Bertone]]
|altre_antenate=
|altre_eredi=[[Alfa Romeo Giulia GTA]]
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Lo sviluppo economico del dopoguerra, pose nuove sfide all'industria automobilistica, le cui impostazioni e dimensioni "artigianali" dovettero far posto ad un vero processo di "industrializzazione", per poter far fronte alle maggiori richieste della clientela. In quegli anni infatti si ebbe l'inizio della motorizzazione di massa. Per l'[[Alfa Romeo]] questo delicato passaggio coincide con la progettazione e realizzazione del modello "Giulietta", internamente denominato "Tipo 750", fu varato dall'azienda del Portello allo scopo di affacciarsi sul mercato nazionale ed europeo delle automobili di grande serie, ma subì alcuni intoppi di ordine tecnico che rallentarono l'inizio della produzione, rispetto ai tempi di avvio preannunciati, che prevedevano la presentazione della "Giulietta" al [[Salone di Torino]] del [[1954]] e la sua commercializzazione nello stesso anno.
 
Il lancio della nuova vettura, la cui produzione era stata finanziata da una sottoscrizione pubblica di capitali e legata ad una lotteria nazionale che ne metteva in palio un esemplare, non poteva essere procrastinata a pena di una pesante ripercussione sulla credibilità e sul prestigio aziendali.
 
Per questo motivo, sul finire del [[1953]], l'Alfa Romeo prese l'insolita decisione di presentare il modello coupé prima del modello berlina. La realizzazione della versione sportiva era stata pensata per maggiormente collegare il nuovo modello "Tipo 750" alle tradizioni corsaiole della marca e alle sue vittorie nelle competizioni. Nel programma aziendale originario, avrebbe dovuto trattarsi di una vettura allestita su meccanica della berlina, messa in vendita l'anno successivo a quello del modello di derivazione, con una produzione limitata a circa 500 esemplari annui, curata da carrozzieri milanesi.
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All'opera di affinamento lavorarono Boano, Bertone, [[Franco Scaglione]] e un giovanissimo [[Giorgetto Giugiaro]], i quali apportarono una miriade di modifiche che, pur mantenendo l'impostazione stilistica originale, la resero gradevole ed equilibrata in ogni sia parte.
 
Così nasce la Giulietta Sprint presentata come [[prototipo]] di pre-serie al [[Salone dell'automobile di Torino]] il [[19 marzo]] [[1954]]. In realtà gli esemplari proposti furono due, uno di colore rosso e uno di colore azzurro, diversi tra loro in molti particolari, ma che avevano persino il portellone posteriore apribile, vera novità per l'epoca. Tale soluzione fu poi abbandonata per la produzione in serie, in quanto si temevano infiltrazioni d'acqua, dovute alla scarsa inclinazione della zona [[lunotto]] e alla precaria tenuta delle guarnizioni dell'epoca.
 
Il successo del nuovo modello fu tale che l'Alfa Romeo dovette immediatamente rivedere i suoi programmi produttivi. Già al termine del primo giorno di apertura del Salone, infatti, gli ordinativi superarono la prevista produzione annua di 500 esemplari.
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==L'evoluzione e la Sprint Veloce==
[[ImmagineFile:MHV Alfa-Romeo Giulietta Sprint 01.jpg|right|thumb|La Giulietta 2ª serie]]
Le cifre di vendita della gamma Giulietta raggiungono subito valori di rilievo: dalle 12 unità costruite nel 1954, si passa a 1.415 nel 1955 ed a 1.855 nel 1956.
 
Nel 1956, a ogni buon conto, alla normale Sprint viene affiancata la versione ''Veloce'' che si distingue per parecchi alleggerimenti - tra cui i vetri delle porte in [[plexiglas]] ad apertura scorrevole che consentono l'eliminazione anche dei tradizionali alzacristalli e che sono l'elemento distintivo estetico di questa versione, ed anche per l'assenza dei piatti cromati copri mozzi alle ruote - e per un incremento della potenza e delle prestazioni: con l'adozione di un'alimentazione a 2 carburatori [[Weber (azienda)|Weber]] orizzontali a doppio corpo, il rapporto di compressione portato a 9:1 i cavalli salgono a 90 e la [[velocità]] a 180 km/h. Il prezzo di vendita della "Sprint Veloce" viene fissato in Lire 2.250.000. La Sprint Veloce è impegnata con successo nelle competizioni, soprattutto nella [[Mille Miglia]] dove, nell'edizione 1956, conquista i primi tre posti di categoria, a scapito delle [[Porsche 356]], dotate di motori di maggior [[cilindrata]]. Fu poi messa a listino anche una versione della Sprint Veloce denominata Lusso, perché accessoriata con vetri laterali in cristallo discendente e copri mozzi cromati alle ruote.
[[ImmagineFile:Alfa Giulietta SZ.JPG|right|thumb|Una Giulietta SZ (Sprint Zagato)]]
Da un incidente occorso ai Leto di Priolo nel corso della Mille Miglia, dove distrussero la vettura in un'uscita di strada, con conseguente necessità di ricarrozzare completamente l'auto, nacque un altro mito automobilistico. I fratelli Leto di Priolo si rivolsero al carrozziere [[Zagato]] per i lavori e l'atelier milanese riconsegnò loro la vettura con una carrozzeria solo leggermente più aerodinamica, ma molto più leggera come tipico dei canoni della carrozzeria Zagato. Con questa vettura si aggiudicarono molte corse e fu così che quasi tutti i piloti andarono alla Zagato per ottenere vetture dalle stesse caratteristiche, facendo ricarrozzare le loro Sprint, quasi tutte diverse l'una dall'altra secondo l'esperienza via via accumulata: queste vetture vengono chiamate chiamate SVZ (Sprint Veloce Zagato). Fu una serie di dimensioni numeriche limitate, perché la Zagato non ottenne dall'Alfa Romeo i telai "nudi", ma solo le vetture complete, e quindi con aggravi di spese ben immaginabili e difficilmente sostenibili dal piccolo carrozziere meneghino.
{{vedi anche|Alfa Romeo Giulietta SZ}}
Un altro esperimento, di tipo più aerodinamico, lo fece [[Giovanni Michelotti (designer)|Michelotti]] che ricarrozzò un telaio Sprint Veloce con una carrozzeria altamente profilata che fu chiamata "Goccia": restò però un esemplare unico, ancor oggi esistente.
 
Nel 1957 si pensò di dare una versione allestita appositamente ai piloti e venne coinvolto ancora una volta Bertone che, avvalendosi dell'estro e del genio aeronautico di Franco Scaglione, cominciò a delineare la futura Giulietta Sprint Speciale che entrò in produzione nel 1959, con un'aerodinamica assai evoluta ed esasperata, studiata anche con l'osservazione diretta dei flussi per mezzo di fili di lana applicati sulla carrozzeria di un'auto lanciata a forte velocità sulla [[Autostrada A4 (Italia)|Torino-Milano]].
[[ImmagineFile:SprintSpecial.jpg|right|thumb|Una Giulietta SS (Sprint Speciale) disegnata da Franco Scaglione]]
Questa vettura nasceva sul telaio a [[passo (veicoli)|passo]] corto (2.250 mm), che nel 1959 venne usato anche dalla Spider, e lo stesso telaio fu fornito alla carrozzeria Zagato, che allestì un esemplare più tozzo, meno aerodinamico della Giulietta SS ma più leggero di circa 100 kg e, assai importante per le competizioni, assai più maneggevole della "rivale" di Bertone. Questa versione fu chiamata Sprint Zagato. Fu così che i piloti scelsero nella quasi totalità la SZ, così venne anche ufficialmente appellata, mentre la SS leggermente modificata e dotata di paraurti anteriore, divenne una veloce granturismo di classe. Importanti innovazioni che vennero introdotte su questi due modelli furono il [[cambio (meccanica)|cambio]] a 5 marce di serie e i freni anteriori a tre ceppi autoavvolgenti, in grado di generare una coppia frenante assai maggiore di quella a disposizione delle Sprint Veloce. Il motore di queste due versioni venne potenziato (+10cv rispetto all'ultima Sprint Veloce) sino al notevole livello di 100 cv che portò la velocità raggiungibile a 200 km/h nel caso della SS e di qualcosa meno per la più leggera ma meno profilata SZ.
 
Nel [[1961]] la Carrozzeria Zagato provò ad attuare i principi aerodinamici del prof. Kamm, secondi i quali una coda allungata e troncata all'estremità permetteva migliori allunghi velocistici (come già dimostrato dalla versione SS un poco più veloce come punta massima alla SZ) e così nacque in un numero estremamente ridotto di esemplari la SZ Coda Tronca, che si impose in numerose competizioni anche di alto livello. Da questa versione venne studiata la successiva Giulia TZ<ref>[http://www.spadavetturesport.com/codatronca_history.html La Giulietta SZ sul sito della SVS con le varianti SZ codatronca e SS Bertone ]</ref>
 
Nel [[1958]] il prezzo della Sprint sale leggermente (da Lire 1.900.000 a 1.925.000).
La Giulietta Sprint subisce un importante aggiornamento nell'estate del 1958, quando viene adottato un diverso cambio con sincronizzatori Porsche in luogo di quelli Borg&Warner e fu modificata la mascherina anteriore con griglia metallica e fari più grandi, anche la fanaleria posteriore aumentò le dimensioni ed inoltre fu applicata sulle fiancate un elegante gemma per le frecce laterali con una modanatura cromata; la potenza della Sprint, grazie all'aumento di compressione portato a 8:1, viene portata ad 80 CV e le prestazioni aumentano con la velocità massima che passa a 165 km/h. L'allestimento della sprint viene unificato a quello della sprint veloce, per diminuire i costo di produzione, così anche sulla prima la leva del cambio non si troverà più al volante ma sul pavimento. La versione Veloce alleggerita con i finestrini scorrevoli con la nuova serie andrà fuori produzione, proprio in virtù del risparmio sulla produzione...per cui rimane in produzione la versione lusso ma senza questa denominazione ma semplicemente Giulietta Sprint Veloce.
 
Nel 1961 il prezzo di tutte le Giulietta diminuisce sensibilmente: la Sprint scende da 1.925.000 a 1.735.000 Lire, la Sprint Veloce da 2.250.000 a 2.050.000 Lire.
 
[[ImmagineFile:1962 Alfa Romeo Giulia Sprint 1600 dash.JPG|thumb|Il cruscotto della Giulia Sprint 1600]]
La produzione della Giulietta Sprint sembra cessare nel 1962, quando riceve il motore da 1,6 litri dell'ultima nata Alfa, la Giulia, e si trasforma in Giulia Sprint 1600; in questa versione nuovi sono il [[volante]] ed il [[quadro strumenti|cruscotto]], dove i tre elementi circolari erano posti orizzontalmente davanti al guidatore. Ma nel 1964, dopo la presentazione della Giulia Sprint GT (sempre disegnata dalla carrozzeria Bertone su disegno di Giorgetto Giugiaro) all'inizio solo con motore 1600, le scocche della Giulia Sprint (prodotte da Bertone) sono ancora disponibili e viene reinserita nel listino Alfa Romeo, sotto la definizione di 1300 Sprint, una versione con motore 1300 per venire incontro ai più giovani con una motorizzazione più agevolata sotto il profilo fiscale. Questa versione ha l'interno come quello della Giulia Sprint e presenta anche i freni anteriori [[freno a disco|a disco]]. La produzione si arresta definitivamente nel 1965.
 
La Sprint 1300 (che è l'ultima Giulietta ad essere commercializzata) sparisce definitivamente dal listino nel novembre del 1966, quando evidentemente tutti gli esemplari prodotti sono stati venduti (le ultime Sprint 1300 sono circa 1900).
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|velocità=160
|accelerazione=Km da fermo in circa 37"
|consumo=dichiarato dal costruttore (norme CUNA) litri 9 ogni 100 km
|emissioni CO2=
|omologazione=