Repubblica Anconitana: differenze tra le versioni

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|elenco capi di governo =
|organi deliberativi =
|inizio = [[17 novembre]] [[1797]]
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|stato precedente = [[Stato Pontificio]]
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|fine = [[7 marzo]] [[1798]]
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|stato successivo = [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]]
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|classi sociali =
}}
La '''Repubblica Anconitana''' venne costituita dal giovane generale [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]] il [[19 novembre]] [[1797]], fra le altre [[repubbliche giacobine]].
 
Aveva come capitale [[Ancona]] comprendeva i territori che, nello [[Stato Pontificio]], facevano parte della [[Marca anconitana|Marca di Ancona]] con capitale [[Macerata]], ovvero l’attuale territorio delle [[Marche]].
 
Dopo soli 117 giorni, il [[7 marzo]] [[1798]], venne unita alla [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]].
 
== Contesto storico ==
[[Napoleone Bonaparte]] vittorioso nella sua campagna italiana costringe il [[20 giugno]] [[1796]] [[papa Pio VI]] a firmare l'[[armistizio di Bologna]] in cui permetteva l'occupazione di [[Ancona]] (assieme alla stessa [[Bologna]] e [[Ferrara]]) da parte dell'esercito francese. Nel febbraio del 1797 per ordine dello stesso Napoleone nasce il Consiglio rivoluzionario o Municipalità che si pose a governo della città. L'arrivo delle nuove idee dell'[[illuminismo]] e del [[giacobinismo]] e la liberazione dal dominio pontificio porta ad un primo momento di euforia, ma ci si rese subito conto che, per sostenere i costi della guerra, i francesi avrebbero razziato tutti gli edifici cristiani dalle loro opere d'arte, compreso il quadro della [[Duomo di Ancona#Prodigio della Madonna del Duomo|Madonna del Duomo]]. Successivamente venne firmato il [[trattato di Tolentino]] in cui si stabiliva che Ancona sarebbe stata occupata dai francesi sino alla "pace continentale", successivamente sarebbe tornata sotto lo [[Stato Pontificio]]. Proprio per evitare questo, i cittadini, ma anche la Municipalità, spingevano per la proclamazione della repubblica. Intanto con il [[trattato di Campoformio]] la pace fra [[Francia]] ed [[Austria]] era fatta e, secondo gli accordi di Tolentino, Ancona doveva tornare sotto il dominio pontificio.
 
== La repubblica anconitana ==
Ma questo non piaceva né alla città, come già detto, né a Napoleone, che voleva danneggiare il Pontefice. Il [[17 novembre]] [[1797]] nasce quindi la "Repubblica Anconitana", sotto la protezione della [[Repubblica francese]] e della [[Repubblica Cisalpina]]. Seguirono l'esempio di Ancona molte città vicine, tra cui [[Senigallia]], [[Jesi]], [[Osimo]], [[Macerata]], [[Pesaro]], [[Urbania]], [[Urbino]] e [[Fano]]. Si formò quindi una specie di Direttorio in cui ogni Municipalità aveva un rappresentante. Le casse della città erano sempre vuote, continua perciò la predazione di chiese, monasteri e seminari. Il [[15 febbraio]] [[1798]] il generale [[Louis Alexandre Berthier|Berthier]] proclama la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]], che avrebbe compreso anche il territorio di Ancona, ed il [[7 marzo]] la Municipalità non può far altro che prenderne atto.
 
== Bibliografia ==