Leutari I: differenze tra le versioni
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Eccoci introdotti all'ipotesi della Rabbia quale causa dei fatali eventi descritti dallo storico bizantino, e occorsi nella città di Ceneda nel 554, nel tentativo di mettere più coerentemente in rapporto tra loro le descrizioni dei sintomi di cui avrebbe sofferto Leutari, il capo, e quelli che annientarono via viai suoi uomini, specie le morbosità febbrili, allucinatorie econvulsive.
Proprio la testimonianza di Agazia può condurre a ritenere che sia stata la rabbia umana (da Lyssavirus) a colpire Leutari e i suoi uomini; l'ipotesi Rabbia era stata avanzata nel 1940 dallo studioso tedesco Benno von Hagen
Secondo von Hagen i cani alamannici avrebbero potuto essere stati infettati nell'Italia meridionale da cani indigeni, affetti endemicamente dalla Rabbia, e poi, a loro volta, avrebbero progressivamente trasmesso l'infezione ai guerrieri attraverso il morso vero e proprio o, più spesso, attraverso il semplice contatto della saliva canina con ferite o lesioni agliarti inferiori e superiori, piuttosto frequenti – anzi addirittura croniche – in soldati sottoposti ad azione continua. L'abbondante saliva infetta del cane appare il veicolo più adatto (e subdolo) a trasmettere l'infezione ad una pluralità di soggetti che si trovino in particolari condizioni, con ferite aperte, suppurate o ulcerose. Come sempre infatti, nel corso delle guerre, da quando si sono combattutea colpi di pietra, i piedi dei combattenti, a seguito di marce, del freddo edi molte altre circostanze, si presentano piagati in modo spesso irrimediabile, in assenza di presidi sanitari efficienti, e soprattutto del tempo necessario a ridurre efficacemente le piaghe stesse. Il virus della rabbia si muove lentamente dalla zona di inoculazione, solitamentela cute e il tessuto muscolare sottostante, verso il sistema nervoso centrale, trasportatopassivamente lungo le guaine dei nervi.
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