Interpretazione a molti mondi: differenze tra le versioni
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Il principio di simultaneità dimensionali, stabilisce che: due o più oggetti fisici, realtà, percezione e oggetti non fisici, possono coesistere nello stesso spazio-tempo. Questo principio ha una corrispondenza con la teoria della interpretazione di più mondi, IMM e la teoria del Multiverso di livello III, anche se non è stata sollevata da Hugh Everett, né di Max Tegmark.
Secondo il principio di indeterminazione, l'incertezza Δx, della misura della posizione di una particella, e Δp, quella della [[quantità di moto]], non possono essere entrambe arbitrariamente piccole. Diminuendo una di queste incertezze aumenta automaticamente l'altra, ossia emerge che "''...Tra i valori di Δx e Δp sussiste dunque una relazione di
Tuttavia in questo modo le osservazioni stesse del fenomeno, e quindi anche gli osservatori, diventano protagonisti dell'evoluzione temporale dei sistemi fisici, in modo tale che non si può più assumere l'esistenza di una natura senza un osservatore che attivamente la misuri<ref>A questo proposito Einstein chiese ironicamente al suo collega e amico [[Abraham Pais]]: "Veramente lei è convinto che la Luna esista solo se la si guarda?" nella discussione della tematica in David Lindley "La Luna di Einstein" (in particolare nell' "Atto III", a partire dal cap."Finalmente il gatto quantistico" e nella rispettiva sezione di bibliografia e note), Longanesi & C.-1997.</ref>. Questa dipendenza fra osservatore/osservabile, che ha ampi riflessi nell'ambito filosofico, è contemplata nel cosiddetto "postulato di proiezione": solo l'osservazione stabilisce un preciso risultato e cambia lo stato del sistema esaminato in base alle modalità di misura (a prescindere, entro specifici limiti, dal possibile stato originario dello stesso).<ref>Negli ultimi decenni tale effetto risulta convalidato anche dagli esperimenti denominati "a scelta ritardata", nei quali l'operazione misurativa avviene persino dopo che i sistemi, con predisposizione strumentale specificatamente finalizzata, hanno già compiuto dinamiche e trasformazioni attese dagli sperimentatori. A tal proposito si veda il progetto sperimentale descritto dai suoi stessi ideatori in "La dualità di materia e luce", riportato su "Fenomeni Quantistici" Le Scienze-quaderni, volume 112, febbraio2000.</ref> Resta aperto anche il problema di come una proprietà di un sistema si trovi a caso in uno dei possibili risultati esattamente solo nel momento della misura, in base al processo noto come [[collasso della funzione d'onda]]<ref>Tale ipotetico processo è definibile pure come "riduzione del vettore di stato" e "riduzione dell'ampiezza di probabilità", aventi qualche diversa sfumatura di significato.</ref>.
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