Gonfolina: differenze tra le versioni

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Una delle ipotesi sulla etimologia del toponimo Gonfolina si basa sulla origine di un lago esistente nel luogo che periodicamente si gonfiava di acqua e rapidamente si sgonfiava. Cosi avveniva ad esempio con [[Gonfienti]] di Prato, invaso dalle acque e prosciugato rapidamente, oppure con il rio Gonfienti a [[Gavinana (San Marcello Pistoiese)|Gavinana]], che si gonfiava d'acqua e impetuosamente si sgonfiava sgorgando nel sottostante torrente [[Maresca (torrente)|Maresca]]. Pare infatti che, a parere di geologi contemporanei, in questa zona tra [[Cenozoico]] o [[Terziario (geologia)|Terziario]] esistesse un gran lago, che si estendeva nella piana fino all'attuale [[Prato]], [[Pistoia]], Firenze<ref>Cecconi, Cuccuini, ''L’antico lago di Firenze-Prato-Pistoia'', Prato, 1986</ref>. Ciò era causato dallo sbarramento dell'enorme macigno di [[Arenaria (roccia)|arenaria]] ancora oggi esistente (il "Masso della Gonfolina"), che si estendeva oltre la riva opposta dell'Arno, unedosi al [[Montalbano (monte)|Montalbano]] nel punto dove i rilievi collinari si fanno prossimi al corso del fiume su entrambe le sponde.
 
La tradizione, riportata ad esempio da [[Antonio Ricci]] nelle ''Memorie storiche del Castello e Comune di Carmignano'' (1895), vuole che lo sbarramento fosse stato forzato in epoca romana dall'uomo, spaccando il masso e facendo così defluire quello che restava del lago; sembra però più verosimile, secondo studi più moderni, che sia stata piuttosto l'erosione e l'accumulo di detriti sul fondo del lago, con conseguente innalzamento delle acque, a far superare lo sbarramento e svuotare le acque.
 
La zona della Gonfolina, per la presenza di un porto fluviale, era ben nota e frequentata durante il Medioevo e il Rinascimento. [[Giovanni Villani]] nella sua [[Nova Cronica|Cronica]] (Lib. IX. Cap.335) racconta che il Signore di [[Lucca]], il ghibellino [[Castruccio Castracani]], ebbe l'idea, mai realizzata, di chiudere con una specie di diga rudimentale questa strettoia per allagare e distruggere l'avversaria [[Firenze]]. Un'epigrafe moderna sul masso ricorda una citazione di [[Leonardo da Vinci]], che riporta la sua opinione sulla tradizione lacustre dei luoghi: "La Gonfolina, Sasso per antico unito co' Monte Albano in forma d'altissimo argine il quale tenea ingorgato tal fiume in modo che prima che versassi nel mare era dopo a' piedi di tal Sasso, componea due grandi laghi de' quali el primo è là dove oggi si vede finire la città di Firenze insieme con Prato e Pistoia". Al masso è stata inoltre attiva per secoli l'estrazione di [[pietra serena]], destinata in larga parte (nei secoli XVI e XVII) a [[Pisa]] e [[Livorno]], a causa della facilità del trasporto fluviale.<ref>A.Bartalini, ''L’architettura civile nel Medioevo in Pisa'', Pisa, 1937</ref>