Zhongnanhai: differenze tra le versioni

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Durante la [[Dinastia Jīn]], nella parte settentrionale dello Zhongnanhai c'era il Lago Taiye (letteralmente "Lago del Grande Liquido"), con accanto un palazzo detto Daning Gong (letteralmente "Palazzo della Grande Pace"). Sotto la [[Dinastia Yuan]], il Lago Taiye fu incluso nella Città Imperiale ed allargato per occupare l'area occupata oggi dai laghi settentrionale e centrale. Vi furono anche costruiti intorno tre palazzi.
 
Dopo che la [[Dinastia Ming]] trasferì la capitale a [[Pechino]] nel [[1406]] iniziò la costruzione del [[Città proibita|Palazzo Imperiale]]. Il Palazzo Ming era a sud di quello Yuan. In questo modo fu scavato un nuovo lago meridionale a sud di quello precedente. Il terreno così ricavato, insieme a quello della costruzione dl fossato, fu utilizzato per formare il [[Parco Jingshan|Jingshan]], una collina a nord della [[Città proibita]]. Al tempo i tre laghi erano collegati e chiamati tutti insieme Lago Taiye, formando un sistema di parchi reali ad ovest del Palazzo e attraversati da ponti.
[[File:Zhongnanhai05.jpg|thumb|200px|left|Strada all'interno dello Zhongnanhai]]
Dopo che la [[Dinastia Qing]] stabilì la capitale a [[Pechino]], il governo ridusse le dimensioni del parco reale a una piccola zona circondata da mura intorno ai laghi, intorno ai quali diversi imperatori che si succedettero costruirono padiglioni e case da abitare nei periodi estivi. Sotto l'Imperatrice vedova [[Cixi]], la coppia regnante abitava stabilmente nello Zhongnanhai, recandosi a Palazzo solo per cerimonie particolari.
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==Lo Zhongnanhai oggi==
[[File:Zhongnanhai07.jpg|thumb|200px|Padiglione sul lago]]
Da quando lo Zhongnanhai è sede del Governo è inaccessibile al pubblico quanto la [[Città proibita]] lo era sotto l'Impero. Furono eccezione gli anni di relativa libertà successivi alla fine della [[Rivoluzione culturale]], dal [[1977]] al [[1985]], quando il complesso era aperto al pubblico, che poteva ottenere biglietti d'ingresso offerti da autorità governative. In seguito, le turbolenze politiche culminate nella [[Protesta di piazza Tiananmen]] del [[1989]], portarono a forti restrizioni nella sicurezza, con la negazione dell'accesso al pubblico e il rafforzamento della sorveglianza armata nella zona. Oggi è proibita anche la sosta di autovetture nelle zone adiacenti al complesso.
 
L'ingresso principale è quello di Xinhuamen (Porta [[Xinhua]], o "Porta della Nuova Cina", sul lato nord del [[viale Chang'an]] occidentale), incorniciata da due slogan: "lunga vita al grande Partito comunista cinese" e "lunga vita all'invincibile pensiero di Mao Zedong." La vista dietro l'entrata è schermata da un muro con lo slogan "Servire il popolo" nella calligrafia di [[Mao Zedong]].
 
Il [[18 aprile]] [[1989]] alcuni studenti pro-democrazia iniziarono un [[sit-in]] fuori dal complesso dello Zhongnanhai, ben visibili dai passanti sul viale Chang'an. Gli studenti avevano cartelli con scritto "Abbasso la Dittatura" e "Lunga vita alla Democrazia". Molti di quelli studenti furono in seguito coinvolti nella [[Protesta di piazza Tiananmen]]. Il [[20 aprile]] le guardie dello Zhongnanhai attaccarono i protestanti, rinvigorendo però la loro determinazione e coinvolgendone di nuovi, fino alla grande protesta repressa di Tiananmen.
 
Nello Zhongnanhai ci furono dimostrazioni del [[Falun Gong]] il [[25 aprile]] [[1999]].<ref name=natreview>Jay Nordlinger, [http://findarticles.com/p/articles/mi_m1282/is_1999_Sept_27/ai_55820850 Crackdown Time :Why Beijing fears the Falun Gong], [[National Review]], Vol. 51 Issue 18, p. 26, [[27 settembre]] [[1999]]
</ref>