Disputa di Ferrara: differenze tra le versioni

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[[Image:Castello esterno.jpg|200px|thumb|right|[[Castello Estense]]]]
La '''disputa di Ferrara''' è stato uno storico dibattito [[medicina|medico]]-[[letteratura|letterario]] e accademico intorno all'identificazione della [[sifilide]] (allora definito ''morbo gallico'', ovvero ''mal francese''), alle sue cause e alle relative cure, che si è realizzato tanto attraverso il susseguirsi di appositi studi e ''[[pamphlet]]'', usciti alla fine del [[XV secolo]], quanto attraverso un'esposizione pubblica, delle diverse argomentazioni di alcuni professori di medicina dell'[[Università di Ferrara]], organizzata nel [[1497]] presso la [[Corte Estense]].
 
==Le tesi==
Data l’[[epidemia]] registratasi a [[Ferrara]] e in altre città, italiane ed europee, [[Ercole I d'Este]] fece svolgere un pubblico dibattito presso la sua corte nell'aprile 1497. Vi intervennero, in rappresentanza di due diversi orientamenti, i professori [[Niccolò Leoniceno]] e [[Sebastiano dall'Aquila]], entrambi espressione della vivacità [[umanesimo|umanistica]] dell'[[università|ateneo]] ferrarese, e forse anche [[Corradino Gilino]], medico di corte, che in quell'anno aveva pubblicato l'opuscolo ''De morbo quem gallicum nuncupant'', in cui riconduceva la malattia ad una sfavorevole congiuntura astrale e quindi, in ultima istanza, ad una punizione divina.
 
La posizione di Leoniceno, espressa nel trattato [http://books.google.it/books?id=RppQ5YkgRCQC&pg=PT35&dq=Leoniceno&lr=#PPT231,M1 ''De epidemia quam Itali morbum Gallicum vocant''], edito da [[Aldo Manuzio]] nel giugno dello stesso 1497, in cui si correlava la questione a speciali condizioni [[clima|climatiche]], in particolare di [[umidità]] dell'aria indotta dalle [[inondazione|inondazioni]] (e conseguenti fame e [[peste|pestilenze]]), era quella di una quasi assoluta novità del male, avente carattere epidemico, novità che, come tale, non poteva essere trattata secondo i canoni della dottrina di [[Avicenna]]. Al contrario l'Aquilano intese evidenziare, come si può leggere nel suo ''De morbo gallico'', pubblicato però soltanto nel [[1509]], una coincidenza fra il ''mal francese'' e l'''[[elefantiasi]]'' già individuata da [[Galeno]].
[[Image:Treponema pallidum.jpg|150px|thumb|left|Il batterio ''[[Treponema pallidum]]'' responsabile della [[sifilide]]]]
Il primo vero attacco all'interpretazione del Leoniceno, che era un sostenitore della [[medicina greca|medicina ellenica]] in contrapposizione a quella [[medicina islamica|arabo-islamica]], provenne, tuttavia, agli inizi del [[marzo]] [[1498]], da un professore dell'[[Università di Bologna]], il medico [[Natale Montesauro]], che scrisse un ''[[pamphlet]]'' dal titolo ''De dispositionibus quas vulgares mal franzoso appellant''.
 
Le difese delle tesi dell'umanista di [[Lonigo]] furono prese da un suo ex allievo, il modenese [[Antonio Scanaroli]], che pubblicò a [[Bologna]], alla fine dello stesso mese di marzo, la ''Disputatio utilis de morbo gallico et opinionis Nicolai Leoniceni confirmatio contra adversarium eandem opinionem oppugnantem'', in cui, nel confermare sostanzialmente l'interpretazione del Leoniceno, affermava che non poteva trattarsi di una malattia che si trasmetteva solo sessualmente, poiché ne erano colpite anche persone che, per età e condizione, non avevano mai avuto rapporti.
 
Questa disputa, in ogni caso, non rimase né fine a se stessa né un caso isolato. Il trattato di Leoniceno provocò, non soltanto un'analoga disputa anche a [[Lipsia]], che vide come protagonisti altri medici e docenti di primo piano ([[Martin Pollich von Mellerstadt]], [[Simon Pistoris]] e [[Giovanni Manardo]]), ma anche un più esteso dibattito, che coinvolse altri paesi, [[Spagna]] e [[Francia]] in particolare, creando di fatto le premesse per un approccio più scientifico del male.
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*J. Arrizabalaga, ''[[Sebastiano dall'Aquila]] (c. 1440 – c. 1510), el “mal francés” y la “disputa de Ferrara” (1497)'', in «Acta Hispanica ad Medicinae Scientiarumque Historiam Illustrandam», vol. XIV, 1993, pp. 227-247.
*L.V. Gerulaitis, ''Incunabula on [[sifilide|syphilis]]'', in «Fifteenth-Century Studies», vol. XXIX, 2004, pp. 80-96.
*D. Mugnai-Carrara, ''Fra causalità astrologica e causalità naturale. Gli interventi di [[Leoniceno|Nicolò Leoniceno]] e della sua scuola sul morbo gallico'', in «Physis», XXI, 1979, pp. 37-54.
*M.J. Pérez Ibáñez, ''«Galli vocant istu morbum morbum eius cuius est». Otra designación para el "mal francés"'', in «Asclepio. Revista de Historia de la Medicina y de la Ciencia», vol. LX, 2008, n. 1, pp. 267-280.