Offensiva Uman'-Botoșani: differenze tra le versioni
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|Didascalia=I [[T-34 (carro armato)|carri armati T-34]] avanzano nelle proibitive condizioni climatiche della [[steppa]] durante la cosiddetta "Marcia nel fango"
|Luogo= regione del [[Dnepr]], [[Ucraina]] Occidentale, fino al confine [[Romania|rumeno]]
|Data=
|Esito= vittoria sovietica
|Schieramento1={{DEU 1933-1945}}
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{{Campagnabox Guerra Asse-Unione Sovietica}}
L'<nowiki/>'''Offensiva Uman'-Botoşani''', in [[lingua russa|russo]] Уманско-ботошанская наступательная операция (indicata in alcune fonti anche come "battaglia di Uman'"<ref>A.Werth, ''La Russia in guerra'',, p. 752.</ref>), fu una potente attacco sovietico, coronato da un grande successo, sferrato nel
Le poderose forze meccanizzate del ''2° Fronte Ucraino'' (tre armate corazzate), al comando dell'abile e duro<ref>J.Erickson, ''The road to Berlin'', p. 178.</ref> [[maresciallo dell'Unione Sovietica|maresciallo]] [[Ivan Konev]], reduce dalla sanguinosa [[battaglia di Korsun'|vittoria di Korsun']], travolsero rapidamente le deboli difese tedesche della 8ª Armata del generale [[Otto Wöhler]], dipendenti dal [[Gruppo d'armate Sud]] del [[feldmaresciallo]] [[Erich von Manstein]]. Nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli e la quasi impraticabilità del terreno, inondato dal fango del disgelo primaverile, le armate corazzate del maresciallo Konev superarono tutti gli ostacoli e condussero a grande velocità la cosiddetta "marcia nel fango"<ref>A. Werth, ''La Russia in guerra'', p. 753.</ref>, sbaragliando le affrettate difese tedesche, sorprendendo i depositi logistici e le retrovie del nemico, e superando tutti i grandi fiumi della regione.
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== Situazione strategica ==
=== Situazione tedesca in Ucraina ===
Dopo la disastrosa [[battaglia di Korsun']] (
L'evidenza di nuovi concentramenti offensivi sovietici, nonostante l'imminente disgelo da cui sia [[Adolf Hitler|Hitler]] che il feldmaresciallo si aspettavano una provvidenziale stasi delle operazioni<ref>E.Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', p. 69. </ref>, e il grave depauperamento delle sue forze (specialmente delle sue preziose [[Panzerdivision]], stremate nel tentativo di salvare le truppe accerchiate a [[Korsun'-Ševčenkivs'kyj|Korsun']]) rendevano inevitabile, secondo von Manstein, una nuova e pericolosa battaglia invernale; egli prevedeva la minaccia più grave sulla sua ala settentrionale con il rischio di una manovra nemica in direzione del [[Mar Nero]] o dei [[Carpazi]] per tagliare fuori tutte le sue forze, interrompendo la fondamentale linea ferroviaria [[Leopoli]]-[[Odessa]], e distruggerle completamente<ref>E. Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', pp. 68-69. </ref>.
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1991-015-31A, Russland, Erich von Manstein.jpg|thumb|left|150px|Il [[feldmaresciallo]] [[Erich von Manstein|Manstein]], comandante in capo del [[Gruppo d'armate Sud]].]]
Sulla base di queste presunte intenzioni del nemico, von Manstein, le cui richieste di rinforzi erano state sempre disattese da Hitler, deciso a non rafforzare più per il momento il Fronte orientale a vantaggio di un potenziamento del suo schieramento all'Ovest, in vista della probabile ''Invasione'' degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], secondo la sua celebre Direttiva strategica n. 51 del
Il feldmaresciallo decise quindi, fin dalla fine di febbraio, di dirottare la massa delle divisioni corazzate (cinque Panzerdivision), assegnate in precedenza ai generali [[Hans Hube]] (1. ''Panzer-Armee'') e [[Otto Wöhler]] (8ª Armata), rischierandole più a nord inquadrate nel 48º e 3º ''Panzerkorps'' a disposizione della [[4. Panzerarmee|4. Panzer-Armee]] (generale [[Erhard Raus]])<ref>E.Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', pp. 69-70. </ref>. In questo modo il comandante tedesco intendeva sbarrare solidamente la direzione di [[Ternopil']] e dei Carpazi, ma sguarniva pericolosamente il settore di [[Uman']] e [[Kirovohrad]], riducendo le riserve tedesche disponibili nel settore centrale del Gruppo d'armate a sole quattro Panzerdivision indebolite e due divisioni di fanteria meccanizzata ([[Panzergrenadier|''Panzergrenadier-Division'']])<ref>AA.VV. ''L'URSS nella seconda guerra mondiale'', vol. 4, p. 1297. </ref>. I movimenti ferroviari delle truppe corazzate erano ancora in corso quando esplose l'offensiva generale sovietica.
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=== I piani offensivi sovietici ===
[[File:Liberation of Ukraine.jpg|thumb|right|350px|Carta delle operazioni sovietiche durante la Terza offensiva invernale del 1943-1944.]]
In realtà i progetti offensivi di [[Stalin]], dettagliati nella sua direttiva generale del
A partire dal
Per effettuare con successo una simile offensiva generale, progressivamente estesa da nord a sud dalla riva destra del Dnepr, lo [[Stato Maggiore]] sovietico aveva proceduto freneticamente a rinforzare le sue armate e a rischierarle con la massima rapidità e nel massimo segreto, impiegando efficaci tecniche di ''maskirovka'' (nella terminologia dell'Armata Rossa le tecniche per mascherare le proprie intenzioni operative e ingannare il nemico) per ritardare l'individuazione dei concentramenti offensivi sovietici da parte dell'intelligence tedesca.
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Tutte e sei le armate corazzate dell'Armata Rossa sarebbero state impegnate: tre vennero assegnate a Žukov (1ª, 3ª della Guardia e 4ª) e tre a Konev (2ª, 5ª della Guardia e 6ª)<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', p. 181.</ref>; mentre Malinovskij disponeva del gruppo di cavalleria meccanizzata del generale Pliev<ref>J.Erickson, ''The road to Berlin'', p. 181.</ref>. Oltre alle riserve meccanizzate, Konev fu potenziato fino a 56 divisioni con sette armate di fanteria; sette armate ebbe anche Malinovskij, mentre cinque vennero assegnate a Žukov. Le formazioni in realtà presentavano gravi carenze di truppe, materiali (Žukov partì con carburante solo per tre giorni, e solo grazie ad improvvisazioni e tenaci sforzi si riuscì a far proseguire l'offensiva meccanizzata<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', p. 183.</ref>) e mezzi; e i corpi corazzati disponevano in media solo di circa 50-60 [[carro armato|carri armati]] ciascuno<ref>R. N. Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 29.</ref>; tuttavia nel complesso i sovietici mantenevano un chiaro vantaggio numerico e di mezzi meccanizzati rispetto alle indebolite forze della [[Wehrmacht]]<ref>E. Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', p.68.</ref>. Nell'ultima parte della campagna sarebbero entrati in azione anche per la prima volta (nella 1ª Armata corazzata della Guardia del generale [[Michail Katukov|Katukov]]) i nuovi potenti [[T-34 (carro armato)|T34-85]], idonei ad affrontare i [[Panzer VI Tiger I|Tiger]] e i [[Panzer V Panther|Panther]] tedeschi.
Il
== La battaglia ==
=== Crollo delle difese tedesche ===
[[File:Konev ivan.jpg|thumb|right|180px|Il [[maresciallo dell'Unione Sovietica|maresciallo]] [[Ivan Konev]], energico comandante del ''2° Fronte Ucraino'' e protagonista della travolgente "offensiva nel fango".]]
Il
La violenza e le dimensioni dell'attacco, che ebbe subito sviluppi catastrofici per i tedeschi, sorpresero non solo i comandanti sul posto, generali Hube e Wöhler, ma lo stesso pur previdente feldmaresciallo von Manstein, maggiormente attento alla temuta offensiva sovietica più a nord, iniziata il giorno prima, e quindi in parte sorpreso dall'andamento rapidamente negativo della battaglia nel settore di Uman'<ref>E.Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', pp. 72-73. </ref>. L'idea originaria di von Manstein prevedeva un concentramento di forze corazzate contro il maresciallo Žukov per respingerne l'attacco, e una metodica ritirata manovrata delle forze di Hube e Wöhler, in attesa del ritorno delle riserve corazzate; ma la velocità e la potenza della progressione delle forze meccanizzate sovietiche del ''2° Fronte Ucraino'' del maresciallo Konev, e la gravità e la subitaneità del crollo delle difese tedesche nel settore (ed anche il fallimento dei contrattacchi a Proskurov contro il ''1° Fronte Ucraino'') resero rapidamente inattuabili questi ottimistici progetti<ref>E. Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', pp. 69-72; P. Carell, ''Terra bruciata'', pp. 547-550.</ref>.
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=== La marcia nel fango ===
[[File:Sovietgunners.jpg|thumb|right|200px|Artiglieri sovietici in azione per liberare il loro pezzo dalla presa del fango.]]
Il
A questo punto, il maresciallo Konev diede il via, di fronte al crollo del fronte della 8ª Armata, alla frenetica ''marcia nel fango''<ref>A. Werth, ''La Russia in guerra'', pp. 760-761; J. Erickson, ''The road to Berlin'', p. 184.</ref>. Mentre von Manstein tentava disperatamente (dopo aver inutilmente richiesto rinforzi a Hitler e aver sollecitato un ripiegamento strategico di tutta l'ala meridionale tedesca durante la riunione al Quartier generale del [[Führer]] del
La manovra del ''2° Fronte Ucraino'' ebbe pieno successo: già l'
Già il
Nei giorni seguenti altre armate di Konev si affiancarono lungo il Dniestr: la 4ª Armata della Guardia, la 52ª Armata e il grosso della 2ª Armata corazzata e della 5ª Armata corazzata della Guardia; tra il
=== Ai confini della Romania ===
In questa fase Stalin e lo Stavka intervennero nelle operazioni con nuove direttive per affrettare l'avanzata sia del generale Malinovskij, che, dopo aver attaccato il
[[File:Bundesarchiv Bild 183-J24359, Rumänien, Kolonne von Panzer V (Panther).jpg|thumb|left|300px|Colonna di [[Panzer V Panther|Panther]] tedeschi in marcia sul fronte rumeno nell'
Le armate di Konev, quindi, dopo la frenetica "offensiva nel fango" per centinaia di chilometri, diedero inizio all'ultima fase della travolgente avanzata, nonostante il loro indebolimento a causa delle perdite e delle enormi difficioltà logistiche (una parte dei rifornimenti dovettero essere trasportati da piccoli aerei da collegamento sovietici<ref>A. Werth, ''La Russia in guerra'', p. 761.</ref>). Pur di fronte ad un irrigidimento della resistenza nemica, ora rafforzata anche dall'afflusso di importanti forze rumene, la sera del
Furono i reparti della 52ª e 27ª armata a occupare l'area del fiume tra [[Lopatkina]] e [[Skljana]], a nord di [[Iaşi]]; nei giorni seguenti e agli inizi di
La manovra di [[Battaglia di Kam'janec'-Podil's'kyj|accerchiamento di Kam'janec'-Podil's'kyj]] invece non ebbe completo successo; il generale Hube riuscì a sfuggire dalla sacca con gran parte delle sue truppe (pur perdendo molto materiale) marciando verso ovest (secondo le indicazioni di von Manstein, che era riuscito a convincere Hitler durante la riunione del
Nonostante questo insuccesso nel settore del maresciallo Žukov, il ''2° Fronte Ucraino'' del maresciallo Konev continuò a progredire in territorio rumeno e nei primi giorni di
== Bilancio e conseguenze ==
Alla metà di
Dal punto di vista tattico, le forze sovietiche, guidate con grande energia dal maresciallo Konev (che assurse alla fama nazionale dopo le due grandi vittorie di Korsun' e Uman'<ref>A.Werth, ''La Russia in guerra'', pp. 762-763.</ref>), diedero prova di grande slancio offensivo, di una notevole abilità nella conduzione di manovre corazzate in velocità, di flessibilità di comando, di capacità di improvvisazione sia nel superamento dei grandi fiumi ucraini, ostacoli apparentemente in grado, secondo gli auspici di Hitler e del comando tedesco, di fermare agevolmente il nemico, sia nel venire a capo delle difficoltà climatiche e del terreno paludoso<ref>A. Werth, ''La Russia in guerra'', pp. 760-761.</ref>.
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Hitler, che alla fine del mese di aprile, rassicurato dalla apparente stabilizzazione del fronte dopo i contrattacchi di Model favoriti dall'afflusso di riserve corazzate stazionanti a ovest (con conseguente indebolimento dell'esercito tedesco sull'''Invasionfront''<ref>E.Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', p. 49 e p. 74.</ref>), diramò ancora ottimistici comunicati su un presunto esaurimento della spinta sovietica<ref>R.Cartier, ''La seconda guerra mondiale'', p. 238.</ref>, dovette tuttavia prendere atto della situazione strategica e organizzare, al posto del vecchio Gruppo d'armate Sud, due nuovi raggruppamenti separti, i Gruppi d'armate [[Heeresgruppe Nordukraine|''Ukraina Nord'']] e [[Heeresgruppe Südukraine|''Ukraina Süd'']], nominando alla loro testa due tenaci combattenti vicini al [[Nazismo]] come Model e [[Ferdinand Schörner|Schörner]], al posto degli esperti strateghi Manstein e Kleist<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', p. 188; E.Bauer, ''Storia controversa della seconda guerra mondiale, vol. VI'', pp. 74-75.</ref>.
Quanto a Stalin, sempre insoddisfatto e frenetico nelle sue richieste ai generali sul campo<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', pp. 177-178.</ref>, accordò solo con riluttanza la sospensione dei combattimenti (prima il
La spettacolare avanzata del maresciallo Konev fino in Romania ebbe inoltre anche rilevanti ripercussioni di natura politica; il governo rumeno del dittatore [[Ion Antonescu|Antonescu]] mostrò i primi segni di sfaldamento, alcuni contatti segreti con i sovietici a [[Stoccolma]] vennero attivati per sondare le possibilità di uscire dal campo tedesco, al [[Il Cairo|Cairo]] l'emigrazione democratica rumena rinsaldò i contatti con gli Alleati in vista di un prevedibile crollo del governo Antonescu, mentre Stalin non mancò di organizzare il Partito comunista rumeno per i suoi scopi di predominio su questo stato balcanico<ref>J. Erickson, ''The road to Berlin'', pp. 188-189.</ref>.
La Terza offensiva invernale sovietica si concludeva quindi, alla vigilia dell'apertura del [[Sbarco in Normandia|Secondo Fronte a ovest]], con grandi risultati per Stalin e l'[[Unione Sovietica]]; anche se a costo di pesanti perdite umane e materiali come sempre (le perdite sovietiche, morti, feriti e dispersi, durante tutta l'offensiva invernale furono di 1.100.000 soldati e oltre 4000 carri armati<ref>D. Glantz/J. House, ''When titans clashed'', p.298.</ref>), l'[[Armata Rossa]] aveva raggiunto risultati strategici decisivi nel settore ucraino e, grazie soprattutto alla fantastica marcia corazzata del maresciallo Konev fino al Dniestr e al Prut, aveva sbaragliato un gran numero di formazioni tedesche (le perdite tedesche su tutto il Fronte orientale dal
== Note ==
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