Noyades di Nantes: differenze tra le versioni

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A seguito della [[battaglia di Nantes]], la [[Convenzione Nazionale]] aveva decretato che bisognava porre fine all'insurrezione vandeana così dall'agosto [[1793]] prese una serie di provvedimenti, anche particolarmente duri, per porre fine alla guerra civile.
 
Il [[14 agosto]] [[1793]] la Convenzione ordinò così a [[Jean Baptiste Carrier]], di andare a [[Nantes]] per creare un [[tribunale rivoluzionario]] e giudicare i prigionieri vandeani e tutti quelli che si opponevano alla repubblica. Arrivato a Nantes in autunno, Carrier trovò la città particolarmente provata dalla guerra e per questo non riuscì a trovare molti uomini per istituire il suo tribunale. Ne reclutò solo una cinquantina che pagava 10 ''[[Livre|livres]]'' all'ora: questi formavano la "Compagnia Marat" (in francese "''Compagnie Marat''"), di cui facevano parte [[sanculotti]] e altri emigrati reclutati nel porto di Nantes. Nell'ottobre [[1793]] vennero portati nelle carceri di Nantes circa 10.000 vandeani e altrettanti arrivarono dopo la [[battaglia di Savenay]] a dicembre. Il numero elevato di prigionieri portò al sovraffollamento delle carceri, che non riuscivano più a contenere i detenuti; inoltre le scarse condizioni igieniche in cui venivano tenuti i prigionieri fecero scoppiare epidemie come il [[Tifo esantematico|tifo]], che uccisero migliaia di persone e misero a rischio tutta la città.
 
==Le "noyades"==
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Un testimone del processo di Carrier, Guillaume-François Laennec (figlio di [[René Laennec]]) affermò: «All'inizio gli annegamenti si facevano di notte, ma il Comitato Rivoluzionario non tardò a familiarizzarsi con il crimine; diventò più crudele e da questo momento gli annegamenti si fecero in pieno giorno [...] All'inizio gli individui venivano annegati con i loro abiti, ma in seguito il Comitato, spinto dall'avidità e dalla raffinatezza della crudeltà, spogliava dei vestiti quelli che voleva immolare alle diverse passioni che l'animavano. Bisogna anche che vi parli del "matrimonio repubblicano", che consisteva nel legare insieme, sotto le ascelle, un giovane e una giovane completamente nudi e precipitarli così nelle acque [...]».<ref>[[Reynald Secher]], ''Il genocidio vandeano'', Effedieffe Edizioni, p. 153</ref>
[[File:Noyades Nantes.jpg|"''Les noyades de Nantes en 1793''", dipinto di Joseph Aubert, 1882|thumb|280px]]
La prima ''noyade'' avvenne nella notte tra il [[16 novembre|16]] e il [[17 novembre]] [[1793]], le vittime furono 90 sacerdoti che facevano parte di un gruppo di 160 preti refrattari che per l'eccessiva vecchiaia o per problemi fisici non poterono essere mandati in [[Guyana francese|Guyana]]<ref>Dove venivano mandati tutti i preti che non giurarono fedeltà alla Repubblica secondo quanto stabilito dalla [[Costituzione civile del clero]].</ref> e venivano spostati di continuo da un carcere all'altro di Nantes, Carrier ordinò quindi di ucciderli di nascosto utilizzando il nuovo metodo da lui inventato, morirono tutti annegati tranne quattro che riuscirono a liberarsi, di questi però tre furono trovati da una nave da guerra "''Imposant''" e quindi riaffidati agli uomini della Compagnia Marat che li faranno annegare in una successiva ''noyade''; l'ultimo superstite invece, l'abbé Landot, eccellente nuotatore, riuscì a mettersi in salvo grazie ad una barca di pescatori che passava lì vicino. Di quel gruppo rimasero 58 preti refrattari, che arrivarono da [[Angers]], e non ebbero sorte diversa da quella dei loro confratelli, Carrier infatti ordinò che: «Bisogna buttare in acqua questa gentaglia» così tra la notte tra il [[9 dicembre|9]] e il [[10 dicembre]] si compì la seconda ''noyade'' che questa volta non ebbe superstiti. Nel rapporto che inviò alla Convenzione, Carrier concluse ironicamente: «Che torrente rivoluzionario è la Loira!».<ref>[[Pierre Gaxotte]], ''La Rivoluzione francese'', [[Biblioteca Universale Rizzoli|BUR]], p. 291</ref>
 
La terza ''noyade'', detta "''Le Bouffay''",<ref>Perché i condannati erano detenuti in una prigione creata da Carrier del centro storico di Nantes nel quartiere di Le Bouffay.</ref> è più nota delle due precedenti. In questa ''noyade'', avvenuta nella notte tra il [[14 dicembre|14]] e il [[15 dicembre]] [[1793]], persero la vita 129 prigionieri. Condotti da Jean-Jacques Goullin e Michel Moreau-Grandmaison, i "Marat" giunsero alla prigione di Le Bouffay completamente ubriachi, tanto che non si curarono minimamente di controllare gli elenchi dei condannati che dovevano far annegare e presero quindi dei prigionieri a caso. Questi furono spogliati dei loro vestiti, del denaro e degli altri loro oggetti personali e quindi furono legati in coppie ad una pietra. Imbarcati su una chiatta, si diressero a valle e fecero affondare la barca nei pressi di Trentemoult,<ref>Antico villaggio sulla riva sinistra della Loira, poi incorporato con il comune di [[Rezé]].</ref> dopo l'isola Cheviré.
 
La quarta ''noyade'' venne organizzata il [[23 dicembre]] [[1793]] ed è attestata da alcune fonti, di cui due certe e attendibili, don Pierre Robin e Fouquet, che raccontano di circa 800 prigionieri di qualsiasi età e sesso caricati su due chiatte e affondate all'altezza di Chantenay-sur-Loire.
 
Dal [[29 dicembre]] [[1793]] al [[18 gennaio]] [[1794]] vennero organizzate le cosiddette "''noyades dei galeotti''". Per queste ''noyades'' furono utilizzate delle navi olandesi rimaste a Nantes in stato di fermo, che prelevarono i prigionieri dalla prigione dell<nowiki>'</nowiki>''Entrepôt des cafés'', in almeno due o forse tre spedizioni, prelevando ogni volta 200-300 detenuti tra uomini, donne e bambini. A questa seguì quella che probabilmente è stata l'ultima ''noyade'' organizzata sotto la direzione di Carrier, con lo scopo di svuotare definitivamente la prigione dell'Entrepôt des cafés; questa si svolte nella notte del [[29 gennaio|29]] e del [[30 gennaio]] [[1794]] e vi periranno circa 400 prigionieri.
 
Infine, l'ultima ''noyade'' venne organizzata il [[27 febbraio]] [[1794]] nella baia di [[Bourgneuf-en-Retz|Bourgneuf]]. Secondo i rapporti ufficiali inviati alla Convenzione il [[12 ottobre]] [[1794]], quest'ultima ''noyade'' fu ordinato dall'aiutante-generale Lefebvre ed avrebbe causato la morte di 41 persone: 2 uomini, fra cui un vecchio cieco di 78 anni; 12 donne; 12 ragazze e 15 bambini, di cui 10 con un'età compresa tra i 6 ai 10 anni e 5 erano neonati.<ref>[[Hippolyte Taine]] ''Les origines de la France contemporaine. La Révolution: le gouvernement révolutionnaire, le régime moderne'', Edizioni Robert Laffont. Pubblicato poi sul [[Le Moniteur universel]] anno XXII, n° 227.</ref>
 
==Conseguenze==
Le ''"noyades"'' continuarono fino al febbraio [[1794]], non vennero risparmiate neanche le donne e bambini, che venivano legati insieme alle loro madri, questi erano infatti i familiari che seguivano i soldati vandeani dalla [[Virée de Galerne]].
 
Carrier non venne però arrestato in quest'occasione e anzi venne chiamato a [[Parigi]] per essere eletto segretario della [[Convenzione Nazionale]]. Fu poi ghigliottinato nel luglio 1794 per aver preso parte all'attacco contro [[Robespierre]]. [[Pierre Chaux]] che faceva parte del tribunale rivoluzionario, al processo contro il comitato rivoluzionario di Nantes, accuserà Carrier e gli altri membri del tribunale di non aver risparmiato donne e bambini e nella sua difesa dirà: