Operazioni in Val Vestino (1510-1517): differenze tra le versioni

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|titolo = Il condottiero Babone Naldi
|contenuto = [[File:Il Condottiere.jpg|160 px|thumb|''[[Profilo di capitano antico]]'' disegnato da [[Leonardo da Vinci]]]] Babone Naldi ([[Brisighella]], 1474-Padova, 1544) o Babbone da [[Brisighella]] (Ravenna) fu un [[capitano di ventura]] di una certa rilevanza nell'epopea mercenaria del Medioevo italiano. Era nato nel [[1474]], nipote dei celebri Dionigi, Vincenzo e Carlino Naldi pure soldati avventurieri. Nella sua carriera militare militò sempre fedelmente, con valore e capacità, per Venezia, contribuendo modestamente alla politica d'espansione territoriale di questa: nel 1510 fu all'[[assedio di [[Verona]], nel 1511 alla difesa di [[Treviso]] e nel 1512 a quella di [[Brescia]] ove fu ferito alla faccia, nell'ottobre del 1513 partecipò alla battaglia di [[Creazzo]], nel 1532 fu inviato a [[Corfù]] minacciata dai turchi e combatté in [[Grecia]] contro le truppe del sultano Solimano. Morì nell'aprile del 1544 a Padova e fu sepolto nella chiesa del Carmine.
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L'anno più cruciale per la [[Val Vestino]] fu il [[1516]] nei mesi di gennaio e febbraio. In quel periodo la città di [[Brescia]], difesa dagli spagnoli, era stretta d'assedio dalle truppe francesi e veneziane (si arrenderà solamente il 26 maggio subendo un terribile saccheggio), mentre la linea di confine che si snodava dal [[Caffaro]] alla [[Val Vestino]] era territorio di scorribande e scontro tra reparti di imperiali e milizie venete che si appoggiano alla munitissima [[Rocca d'Anfo]] impedendo in tal modo il passaggio a quegli eserciti che intendevano portare soccorso alla stremata Brescia.