Condanna dello Stato italiano nella strage di Ustica: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Processo della strage di Ustica}}
 
In relazione ai fatti riguardanti la cosiddetta '''[[strage di Ustica]]''' e le connesse responsabilità, il [[10 settembre]] [[2011]], dopo tre anni di [[dibattimento]], una [[sentenza]] emessa dal [[tribunale]] civile di [[Palermo]]<ref>Procedimento Civile n° 10354-12865/2007</ref>, presieduto dal giudice Paola Proto Pisani, ha [[condanna]]to i ministeri [[italia]]ni della Difesa e dei Trasporti al pagamento di complessivamente oltre 100 milioni di euro in favore di ottanta familiari delle vittime della [[strage di Ustica]]. Alla luce delle prove raccolte durante il processo, i due ministeri sono stati condannati per non aver fatto abbastanza per prevenire il disastro. Il tribunale ha stabilito che il cielo di [[Ustica]] non era controllato a sufficienza dai [[radar]] italiani, militari e civili, e in conseguenza di ciò non fu garantita la sicurezza del volo e dei suoi occupanti, oltre a risultarne ostacolato il successivo accertamento dei fatti.
 
Secondo le conclusioni del tribunale civile di Palermo, nessuna [[Bomba (ordigno)|bomba]] esplose a bordo del [[DC 9]] [[Itavia]], l'aereo civile fu invece abbattuto durante una vera e propria azione di [[guerra]] svoltasi nei cieli italiani senza che nessuno degli enti controllori preposti intervenisse. Inoltre, secondo la sentenza, vi sono responsabilità e complicità di soggetti dell'[[Aeronautica Militare]] che impedirono l’accertamento dei fatti attraverso una innumerevole serie di atti illegali commessi successivamente al disastro.
 
La [[Cassazione]] in data [[28 gennaio]] [[2013]] ha confermato la condanna inflitta a Palermo sostenendo che: {{quote|... è abbondantemente e congruamente motivata}} la tesi secondo la quale fu un missile ad abbattere l'aereo; pertanto la stessa condanna le amministrazioni dello Stato a risarcire i parenti delle vittime che avevano presentato domanda in tal senso nel giugno del 2010 presso la Corte d’Appello di Palermo.<ref name="urlLa Stampa - Ustica, la Cassazione: “Fu un missile” Stato condannato a risarcire le vittime">{{Cita web | url = http://www.lastampa.it/2013/01/28/italia/cronache/ustica-la-cassazione-condanna-lo-stato-a-risarcire-le-vittime-UveFDuXm9c21lNTVU8HiUO/pagina.html | titolo = La Stampa - Ustica, la Cassazione: “Fu un missile” Stato condannato a risarcire le vittime | autore = | wkautore = | coautori = | data = | formato = | opera = | editore = | pagine = | lingua = | urlarchivio = | dataarchivio = | citazione = | accesso=28 gennaio 2013}}</ref>
 
Viene confermato, inoltre, il risarcimento di 100 milioni di €, nei confronti dei familiari delle vittime, come stabilito dalla sentenza del settembre 2011 emessa dal Tribunale di Palermo, con questa motivazione:<ref name="urlUstica, Cassazione: Dc9 fu abbattuto per scontro tra aerei militari | Prima Pagina | Reuters">{{Cita web | url = http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE90R03I20130128 | titolo = Ustica, Cassazione: Dc9 fu abbattuto per scontro tra aerei militari &#124; Prima Pagina &#124; Reuters | autore = | wkautore = | coautori = | data = | formato = | opera = | editore = | pagine = | lingua = | urlarchivio = | dataarchivio = | citazione = | accesso = 28 gennaio 2013}}</ref>
{{quote|Tutti gli elementi considerati consentono di ritenere provato che l'incidente occorso al Dc9 si sia verificato a causa di un intercettamento realizzato da parte di due caccia, che nella parte finale della rotta del Dc9 viaggiavano parallelamente ad esso, di un velivolo militare precedentemente nascostosi nella scia del Dc9 al fine di non essere rilevato dai radar, quale diretta conseguenza dell'esplosione di un missile lanciato dagli aerei inseguitori contro l'aereo nascosto oppure di una quasi collisione verificatasi tra l'aereo nascosto ed il Dc9}}
 
== Motivazioni ==
Le motivazioni della Sentenza relativa al procedimento civile nº 10354-12865/2007 pubblicate il 20 settembre 2011, evidenziavano: