Edda: differenze tra le versioni

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== Etimologia ==
 
Esistono diverse teorie riguardanti l'origine della parola ''edda'': secondo una di queste sarebbe identica a ''Rígsþula'', una parola che appare nei due testi e che significa "antenata".<ref>Snorri Sturluson. ''Edda in prosa: Racconti della mitologia norrena'', tradotto da Jean I. Young (University of California Press, 1964), p. 8.</ref> Un'altra teoria afferma che ''edda'' derivi da ''óðr'' ("poesia"). Una terza teoria, proposta da [[Eiríkr Magnússon]] nel [[1895]], farebbe derivare la parola da un luogo islandese di nome [[Oddi]], la scuola dove gli studenti, incluso [[Snorri Sturluson]], venivano educati.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Liberman | nome = Anatoly | anno = 1996 | titolo = Ten Scandinavian and North English Etymologies | url = | rivista = Alvíssmál | volume = 6 | numero = | pagine = 63–98 }}</ref> The derivation of the word "Edda" as the name of Snorri Sturluson's treatise on poetry from the Latin "edo", "I compose (poetry)" by analogy with "kredda", "superstition" from Latin "credo", "creed" is now widely accepted.<ref>''Oxford Dictionary of the Middle Ages'' (2010) under "Snorri Sturluson"</ref>
 
== L'''Edda poetica'' ==
{{vedi anche|Edda poetica}}
L'''Edda poetica'', conosciuta anche come ''Sæmundar Edda'' o ''Elder Edda'', è una raccolta di poemi sulla mitologia norrena tratti dal [[manoscritto]] [[Medioevo|medioevale]] islandese ''[[Codex Regius (manoscritto)|Codex Regius]]''.
 
Il Codex Regius fu scritto nel XIII secolo. Non si sa nulla della storia del manoscritto fino al [[1643]], quando fu scoperto da [[Brynjólfur Sveinsson]], vescovo di [[Skálholt]], nel sud-ovest dell'Islanda. L'antico manoscritto conteneva 29 canti su dèi ed eroi, e [[Brynjólfur]] ritenne con gioia di aver trovato la raccolta che aveva fornito a Snorri Sturluson le numerose citazioni esemplificative della sua Edda. Il manoscritto si componeva di 45 fogli, con una grossa lacuna di 16 pagine dopo il trentaduesimo. La scoperta del Codex Regius sembrò provare la correttezza di queste ipotesi. Al manoscritto mancava un titolo e Brynjólfur lo chiamò puntualmente Edda (riprendendo il nome dell'opera di Snorri). Da quel momento l'opera fu nota come Edda poetica, mentre quella di Snorri come Edda in prosa. Gli occorreva anche un autore e il vescovo pensò che un'opera così importante era degna del dotto prete Sæmundr Sigfússon (1056-1133), conosciuto dalla tradizione come un grande sapiente. Fece copiare il manoscritto e sulla copia scrisse di proprio pugno la pomposa epigrafe Edda Sæmundi Multiscii.