Heautontimorumenos: differenze tra le versioni

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de sentenza "homo sum" e "Les fleures du mal" di Baudelaire
→‎Atto I: agevolazione lessicale: Clinia stava a casa di Cremete stesso, che è il soggetto della proposizione, quindi è appropriato il pronome "propria", che vale al posto di "sua" laddove si riferisce al soggetto della proposizione.
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==Atto I==
Cremete si avvicina a Menedemo e gli chiede per quale ragione, benché possieda molti servi, si sforzi a lavorare con foga il suo campo. Alla risposta seccata di Menedemo, Cremete riassume, con una frase simbolo, tutti gli ideali di Terenzio ''[[homo sum, humani nihil a me alienum puto]]''. Ovvero: ''Sono uomo, nulla di ciò che riguarda gli umani mi è estraneo''. A questo punto Menedemo si sfoga col suo vicino: egli ha fatto voto di lavorare il suo campo finché il figlio Clinia, partito per fare il militare in Asia, non tornerà a casa. Cremete invita il vecchio Menedemo a casa sua per festeggiare le Dionisiache, ma questi rifiuta. Mentre Cremete torna a casa, scopre che Clinia, figlio di Menedemo è nascosto in casa suapropria dal figlio Clitifone.
 
==Atto II==