Ducato di Savoia: differenze tra le versioni

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* il [[Faucigny (provincia)|Faucigny]]
 
===La Guerra delle Alpi===
L'8 settembre [[1792]] il ministro degli esteri del [[Rivoluzione francese|governo rivoluzionario francese]] [[Pierre Henri Hélène Tondu|Lebrun-Tondu]] diede ordine all'esercito d'invadere la Savoia:<ref>{{fr}} J. Tulard - J. F. Fayard - A.Fierro, ''Histoire e Dictionaire de la Revolution française'', Paris, Éditions Robert Laffont, 1998, ISBN 2-221-08850-6. p. 349</ref>
[[File:Italia 1796-es.svg|miniatura|left|Gli stati italiani nel 1796]]
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Pochi anni dopo, nel [[1796]], con la Prima campagna d'Italia, [[Napoleone Bonaparte]] sconfisse pesantemente l'esercito piemontese e l'[[armistizio di Cherasco]], confermato poche settimane dopo dal [[Trattato di Parigi (1796)|Trattato di Parigi]], comportò l'accettazione, da parte del Re di Sardegna e duca di Savoia, dell'annessione alla Francia rivoluzionaria di [[Nizza]], dell'alta [[Savoia (regione storica)|Savoia]], l'occupazione delle fortezze di [[Ceva]], [[Cuneo]] e [[Tortona]], la neutralità del Regno Sardo ed il libero passaggio dell'esercito francese nel territorio ducale.
 
Nelle campagne piemontesi, intanto, stava succedendo il finimondo. Contadini che da sempre si erano schierati dalla parte della monarchia, protestando per le pessime condizioni delle campagne, soggette alle devastazioni della guerra, alle tasse sempre maggiori ed alle angherie delle cattive annate, diederosi vitasollevarono ain veremolti e proprie bande armate che saccheggiarono a più riprese il territorio sabaudopaesi, proclamandospesso effimere repubbliche e venendo respinti con ferociaspinti dai soldati inviati dal re, ormai incapace di gestire una situazione del tutto sfuggitanuovi diideali manofrancesi.
 
Vittorio Amedeo III, isolato e abbandonato anche dai suoi più fedeli sostenitori di un tempo, colpito da apoplessia, morì settantenne nel castello di [[Moncalieri]]. Lasciava un regno allo sfascio economico, con la cassa completamente svuotata, mutilo di due province fondamentali - la Savoia e Nizza - e devastato dalle correnti rivoluzionarie. [[Carlo Emanuele IV di Savoia|Carlo Emanuele]], il principe di Piemonte, che gli successe con il nome di Carlo Emanuele IV, era debole ed incapace a mantenere la situazione sotto controllo.
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Ma la Francia intervenne poco dopo e molto pesantemente: accusando Carlo Emanuele IV di complicità con [[Ferdinando I delle Due Sicilie]], che il 23 ottobre del [[1798]], in violazione del Trattato di Parigi del [[1796]], era entrato in guerra contro le truppe francesi di stanza a Roma, e le cui truppe, comandate dal generale austriaco [[Karl Mack von Leiberich|Karl von Mack]], si erano lanciate all'attacco della Repubblica Romana, impose a Carlo Emanuele la rinuncia al ducato, che sarebbe diventato francese, costringendolo a trasferirsi in [[Sardegna]].
 
Da quel momento il ducato scomparve, almeno temporaneamente. Nel territorio piemontese, già dal 1797, era intanto scoppiata ferocemente la rivolta contro l'occupante d'oltralpe, reo di massacri sulla popolazione e di brutali rappresaglie<ref>Michele Ruggiero, La Rivolta dei Contadini Piemontesi 1796-1802, Ed. Piemonte in Bancarella, pp. 87-191</ref>. Nel 1799 la protesta dei contadini toccò il culmine con l'arrivo in Piemonte del maggiore [[Branda Lucioni]] e della Massa Cristiana: la liberazione di Torino ad opera dell'armata Austro-Russa fece sperare il ritorno di Carlo Emanuele IV, ma nel giro di pochi mesi i francesi tornarono ad occupare il Piemonte.
Da quel momento il ducato scomparve, almeno temporaneamente. Trasformato prima (12 aprile [[1801]]) in Divisione militare francese, il territorio piemontese del ducato verrà suddiviso in sei dipartimenti nell'anno successivo ed incorporato a tutti gli effetti nel territorio metropolitano francese.
 
===Il periodo francese e il ritorno della monarchia===
Rimase così fino alla [[restaurazione]] sancita dal [[Congresso di Vienna]] del [[1814]].
Da quel momento il ducato scomparve, almeno temporaneamente. Trasformato prima (12 aprile [[1801]]) in Divisione militare francese, il territorio piemontese del ducato verrà suddiviso in sei dipartimenti nell'anno successivo ed incorporato a tutti gli effetti nel territorio metropolitano francese. Rimase così fino alla [[restaurazione]] sancita dal [[Congresso di Vienna]] del [[1814]].
 
Il congresso sancì anche, oltre al ripristino territoriale dello ''status quo ante'', l'assegnazione al Regno di Sardegna dei territori liguri appartenuti alla Repubblica di Genova.
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{{vedi anche|Theatrum Statuum Sabaudiae}}
[[File:Piemonte theatruum.jpg|240 px|left|thumb|Una carta del Piemonte, con a lato i blasoni delle principali città sabaude, tratta dal ''Theatrum'']].
 
Come un'attuale rivista di viaggi, il ''Theatrum sabaudiae'' rappresentava un modo per diffondere l'immagine del Piemonte fuori dalla nazione sabauda. L'idea venne a Carlo Emanuele II, e quanto oggi presente, raccolto in 145 tavole, è un grandioso spaccato della vita negli Stati ducali nel XVII secolo: vi sono piante dettagliate delle città, disegni di monumenti, chiese, palazzi: il tutto a livello "promozionale", si potrebbe dire, per creare intorno alle regge della ''Corona di delizie'' del duca una sempre maggiore importanza.