Giuseppe Bertini (pittore): differenze tra le versioni

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All’[[Accademia di Belle Arti di Brera|Accademia di Brera]] subisce l’influsso del romantico [[Francesco Hayez]] di cui aggiorna lo stile in senso antiaccademico aderendo al [[verismo]] e alla pittura storica, anche contemporanea, di cui è un celebre esempio ''L'entrata di [[Vittorio Emanuele II]] e di [[Napoleone III]] in [[Milano]] dopo la [[battaglia di Magenta]]'' del [[1859]]. Il Bertini era allora considerato l'esponente più moderno e influente dell'ambiente artistico e culturale milanese peraltro in ritardo rispetto agli orientamenti d'oltralpe. Fu anche abile ritrattista, pittore di scene di genere, di paesaggio e di prospettive.
 
Nel [[1882]] subentrò a [[Francesco Hayez]] nella direzione dell'[[Accademia di Belle Arti di Brera]] di [[Milano]] dove durante i suoi quaranta anni di insegnamento della pittura ebbe come allievi molti artisti tra i più rappresentativi della pittura lombarda, ticinese e nazionale di fine '800 inizi del '900 tra cui ricordiamo: [[Tranquillo Cremona]], [[Daniele Ranzoni]], [[Angelo Morbelli]], [[Ludovico Pogliaghi]], [[Cesare Tallone]], [[Giuseppe Pellizza da Volpedo]], [[Giovanni Segantini]], [[Achille Beltrame]], [[Antonio Barzaghi Cattaneo]], [[Pietro Michis]], [[Alessandro Rinaldi (pittore)|Alessandro Rinaldi]], [[Ernesto Fontana]], [[Luigi Rossi (pittore)|Luigi Rossi]], [[Adolfo Feragutti Visconti]], [[Luigi Monteverde]], [[Edoardo Berta]], [[Pietro Anastasio]], [[Angelo Achini]], [[Giovanni Beltrami (pittore)|Giovanni Beltrami]] e molti altri ancora.
 
La città di [[Varese]] conserva oltre a numerosi suoi ritratti, anche il ciclo decorativo in Villa Ponti a Biumo Superiore commissionatogli da Andrea Ponti.