Spoletosfera: differenze tra le versioni

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{{quote|È questo un dono che gli spoletini accetteranno malvolentieri e che ancora oggi considerano una stramberia di "quelli del festival".|Gianna Volpi, ''Spoleto story'', Rusconi editore, Milano 1982 p. 64}}
[[File:Spoletosfera di Richard Buckminster Fuller.JPG|thumb|350 px|''Spoletosfera'']]
'''Spoletosfera''' è una struttura tecnica chiamata ''"geodetica"'', donata alla città di [[Spoleto]] nel [[1967]] dall’autore/inventore l'architetto [[Richard Buckminster Fuller]] in occasione del X [[Festival dei Due Mondi]]. In concomitanza [[Giovanni Carandente]] allestiva una personale mostra di Fuller dal titolo: “''Le strutture di Fuller: 40 anni di ricerca architettonica, 1927-1967''”.
 
La ''[[cupola geodetica]]'', brevettata da Fuller nel [[1954]]<ref>Roberto Grimaldi, ''R. Buckminster Fuller. 1895 - 1983'', Officina edizioni, Albano Laziale 1990, p. 49</ref>, riproduce la sfericità schiacciata della terra ([[geoide]]). È un qualcosa a metà tra opera d’arte e struttura tecnica: è formata da una combinazione di elementi triangolari prefabbricati disposti in modo da permetterle di sorreggersi da sola, senza bisogno di muri interni o pilastri di sostegno. La sua costruzione si basa sull’estensione di alcuni principi base dei solidi semplici ([[tetraedro]], [[ottaedro]] e solidi con numero di facce maggiori) che possano considerarsi approssimazione della sfera. Ne risulta una struttura estremamente leggera ed allo stesso tempo stabile, di basso costo, facile da trasportare e semplice nel montaggio. <ref>Roberto Grimaldi, ''R. Buckminster Fuller. 1895 - 1983'', Officina edizioni, Albano Laziale 1990, p. 58</ref>