Sensore di prossimità: differenze tra le versioni
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==Segnale d'uscita==
Normalmente, i
Il circuito che genera il segnale d'uscita può essere realizzato secondo diversi standard:
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==Principio di funzionamento==
I
*a sensori induttivi;
*a sensori capacitivi;
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*a sensori ottici.
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I
I circuiti interni del sensore rilevano la variazione di riluttanza, e superata una certa soglia, fanno commutare il segnale d'uscita.
Questi sensori possono commutare il loro stato a frequenze molto elevate, dell'ordine di migliaia di volte al secondo, rendendoli adatti a rilevare oggetti in rapido movimento.
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Il circuito del sensore induttivo è formato da un oscillatore LC, da un raddrizzatore e da una bobina che viene alimentata con tensione sinusoidale ad alta frequenza di parecchi MHz.
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I sensori capacitivi si basano sul principio della rilevazione della capacità elettrica di un [[Condensatore (elettrotecnica)|condensatore]]: il loro lato sensibile ne costituisce un'armatura, l'eventuale presenza nelle immediate vicinanze di un oggetto conduttore, realizza l'altra armatura del condensatore. Così la presenza di un oggetto crea una capacità che i circuiti interni rilevano, comandando la commutazione del segnale d'uscita.
Rispetto ai
*portate nominali più elevate (fino a 20 mm);
*possibilità di rilevare oggetti non ferromagnetici, purché almeno parzialmente conduttivi;
*immunità a disturbi elettromagnetici.
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I
I modelli realizzati con contatti Reed hanno una velocità di commutazione bassa (fino 50 Hz), ma i modelli realizzati con sensori ad effetto Hall possono commutare a velocità elevate (anche migliaia di Hz).
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Per ovvi motivi questi sensori non possono essere utilizzati in prossimità di grosse fonti elettromagnetiche (motori, teleruttori, linee d'alimentazione, ecc..).
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I
Vista la complessità, questi sensori sono costosi, ma dispongono spesso di funzioni evolute:
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*programmazione software dei settaggi dello strumento.
La velocità di commutazione di questi
*possono avere portate nominali molto elevate (fino a 10 m);
*sono immuni ai disturbi elettromagnetici;
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Appartengono a questa categoria anche i sensori di retromarcia o di parcheggio per automobile.
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I
Oggi questi sensori sono relativamente economici e dispongono spesso di funzioni evolute come:
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*settaggio di temporizzazioni sul segnale d'uscita (esempio dei ritardi nelle commutazioni).
Nella modalità d'uso più semplice, il fascio viene riflesso dalla superficie stessa dell'oggetto rilevato, per lo stesso fenomeno per cui la luce visibile può essere riflessa e percepita dai nostri occhi. Il problema è che la quantità di radiazione riflessa dipende dalla composizione e dall'orientamento della superficie; pertanto il campo sensibile di questi
Montando un riflettore catadiotrico sull'oggetto da rilevare, si possono ottenere portate nominali molto alte (fino a 50 m).
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