Indra: differenze tra le versioni

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Indra è il dio guerriero, protettore degli [[Arii]], che guida nelle loro conquiste. La sua figura è gigantesca, ha [[barba]] e [[Capello|capelli]] biondi avvolti in un turbante, e marcia in battaglia su un carro trainato da due [[Cavallo|cavalli]] sauri brandendo in mano la ''[[vajra]]'', arma che simboleggia la [[folgore]], oppure la <<rete d'Indra>>, simbolo del mago e dell'illusionista.<ref> Pio Filippani-Ronconi,''Miti e religioni dell'India'', [[Newton Compton]], 1992, Roma, pag. 165</ref> Indra è un grande bevitore di [[soma (Vedismo)|soma]], bevanda tipica del sacrificio vedico, che beve in grandi quantità prima dei combattimenti.
 
Indra è anche considerato l’uccisore di <nowiki>[[Vritra|Vṛtra]]</nowiki> (dalla radice vṛ=costringere, avvolgere. È spesso raffigurato come serpente costrittore), figlio di Tvaṣṭṛ (l’artigiano degli dei), che è anche padre di Indra. Per cui Indra e Vṛtra possono essere considerati fratelli.
Indra per natura va contro l’ordine. Al principio Vṛtra, il serpente costrittore, avvolgeva ogni cosa dentro sé e perciò conteneva il mondo dentro il suo stomaco. Egli era totalmente immerso nella contemplazione di sé stesso da non permettere che la manifestazione fluisse, perciò Indra per realizzare il mondo fu costretto a sacrificare il fratello. In alcuni mantra sembra addirittura che sia Vṛtra a chiedere a Indra di ucciderlo. In un certo senso Vṛtra e Indra sono lo stesso principio, ma Indra volendo gustare della beatitudine di percepire l’altro, decide di distruggere il mostro costrittore e far sì che la possibilità universale contenuta all’interno di esso si realizzi in atto.
Tagliando a metà Vṛtra dalle due parti si formano il sole e la luna e dal suo stomaco escono, anche qui a seconda dei mantra, acqua o vacche (simbolo delle nuvole).