Bonapartismo: differenze tra le versioni

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Nel [[1870]], l'assemblea nazionale forzò Napoleone III a dichiarare una guerra guidata dalla [[Francia]] contro la [[Prussia]] nella cosiddetta [[Guerra franco-prussiana]]. L'imperatore stesso dovette arrendersi ai tedeschi per evitare altri bagni di sangue come quello della [[Battaglia di Sedan]] e si recò in esilio dando alla Francia la possibilità di creare la Terza Repubblica. In periodo repubblicano i bonapartisti si trovarono ad essere in competizione con i realisti che intendevano riportate al trono gli uni Luigi Filippo d'Orleans (orleanisti) e gli altri i discendenti della casata dei Bobone di Francia (legittimisti). La forza di questi tre movimenti era indubbiamente più forte del sentimento repubblicano, ma la loro opposizione interna portò sovente ad un irriconciliabile scelta di non far più diventare la Francia una monarchia; il bonapartismo, pertanto, divenne più un'espressione di fede popolare che non un movimento politico vero e proprio, un ricordo romantico di un'epoca di ''grandeur''.
 
Un colpo duro venne inferto dal bonapartismo alla morte di [https://it.wikipedia.org/wiki/Napoleone_Eugenio_Luigi_Bonaparte[Napoleone EugèneEugenio Luigi Bonaparte]], unico figlio di Napoleone III, deceduto nel regno [[Zulu]] nel [[1879]] dove si trovava a combattere come ufficiale dell'esercito inglese. Da quel momento in poi il bonapartismo cessò addirittura di essere una forza politica. Ancora oggi esistono gli ultimi discendenti di Napoleone e precisamente del fratello, [[Girolamo Bonaparte]], ma essi non rappresentano più una forza politica bensì un ramo di pretendenti ad un virtuale trono imperiale francese.
 
Il bonapartismo utilizzò come proprio simbolo sin dagli albori un'[[ape]] mellifora, simbolo dei [[Bonaparte]] ma anche del servizio, sacrificio e lealtà sociale.