Historia Langobardorum: differenze tra le versioni

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=== [[s:la:Historia Langobardorum - Liber III|Terzo libro]] ===
Morte dell'Imperatore bizantino [[Giustino II di Bisanzio|Giustino II]]. Gli succede [[Tiberio II di BisanzioCostantino|Tiberio II]], «50º Imperatore dei Romani». Carità e virtù di Tiberio II, che aiuta i bisognosi e perdona i congiurati. Alla morte di Tiberio II, sale al potere [[Maurizio di BisanzioTiberio|Maurizio]], il primo imperatore greco secondo Paolo Diacono. Maurizio si allea con [[Childeberto II]], Re dei Franchi, e gli dà dei soldi per indurlo ad attaccare i Longobardi. I Longobardi eleggono re, ponendo fine al [[periodo dei Duchi]], Flavio [[Autari]], che da dei soldi a Childeberto per indurlo a ritirarsi in Francia e lasciare in pace il Regno dei Longobardi. Ulteriori tre invasioni franche della Longobardia, nell'ultima i Franchi, dopo aver devastato Lombardia e Veneto, si ammalano di dissenteria e tornano indietro. Tradimento di [[Droctulfo]]. Matrimonio tra Autari e [[Teodolinda]]. La forte presenza del [[Papa Gregorio Magno]]. Conquiste e morte di Autari e nomina di Agilulfo, che si sposa con Teodolinda. L'[[Esarcato d'Italia|Esarca Romano]] conquista delle città, Agilulfo le riconquista.
 
=== [[s:la:Historia Langobardorum - Liber IV|Quarto libro]] ===
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{{Quote|Non si sa ben intendere come seguisse questo fatto. Perché se prima di conchiuder la pace, Sessualdo parlò con Romoaldo, questi non avea bisogno di far capitolazioni, né di comperare con sì grave pagamento e con l'ostaggio della sorella la liberazion della città. Se poi dappoiché era seguita la pace, non v'era più bisogno di far credere a Romoaldo che egli non dovea sperare soccorso.|Muratori, ''Annali d'Italia'', p. 615}}
 
In alcuni casi vi sono anche errori cronologici, per esempio la rivolta dell'esarca bizantino [[Eleuterio (esarca)|Eleuterio]] (615-616) viene datata dallo storico longobardo sotto il regno di [[Foca di Bisanzio(imperatore)|Foca]] (602-610) e non sotto il regno di [[Eraclio I di Bisanzio|Eraclio I]] (610-641).
 
In altri casi, seguendo la tradizione popolare o utilizzando fonti tarde, l'autore narra fatti storici ritenuti inattendibili dagli storici successivi: ad esempio, secondo Paolo Diacono, i Longobardi avrebbero invaso l'Italia perché invitati da [[Narsete (generale bizantino)|Narsete]] furente con l'Imperatore per averlo destituito. Questa vicenda viene ritenuta una leggenda dagli storici moderni, che attribuiscono la calata dei Longobardi alla pressione esercitata dagli Avari verso la Pannonia e non a un improbabile tradimento del generale bizantino. Nel Libro III Paolo narra che Autari, giunto nel sud Italia, arrivò fino allo stretto di Messina, toccando una colonna e affermando che fin lì si sarebbero estesi i confini dei Longobardi. Anche ciò viene ritenuto una leggenda.