Unam Sanctam Ecclesiam: differenze tra le versioni

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La bolla papale di Bonifacio VIII costituisce l'ultimo episodio del conflitto tra potere spirituale e potere temporale, e riprende, riaffermandoli con energia, gli ideali teocratici espressi in precedenza soprattutto da [[papa Gregorio VII]], nel [[1075]] con il ''[[Dictatus Papae]]'', e da [[papa Innocenzo III]]. Si tratta in realtà di un conflitto plurisecolare, che si può far risalire alla fine del [[V secolo]], a [[papa Gelasio I]] e alla sua dottrina delle "due spade", quella spirituale e quella temporale, con l'affermazione, certo, della loro distinzione, ma anche con la definizione del primato della prima sulla seconda, e di conseguenza del papa sull'imperatore.
 
Nella ''bolla'' di Bonifacio VIII la novità consiste nel fatto che la figura dell'imperatore come rappresentante del potere temporale è sostituita da quella del [[re di Francia]] [[Filippo IV di Francia|Filippo ''il Bello'']]. Questo fatto è storicamente significativo perché dimostra come all'inizio del [[XIV secolo]] il potere dei re nazionali fosse aumentato notevolmente a scapito di quello imperiale. In realtà, dopo la morte di [[Federico II deldi Sacro Romano ImperoSvevia|Federico II]], avvenuta nel [[1250]], il [[Sacro Romano Impero]] aveva vissuto lunghi periodi di incertezze e vuoti di potere.
 
La giustificazione biblica dell'interpretazione teocratica della dottrina delle due spade, nel testo di Bonifacio VIII, è data da un passo del [[Vangelo di Luca]] che narra come [[Gesù]], prima di recarsi nell'[[orto dei Getsemani]] accettasse ''due spade'' per la difesa della propria persona: