Walther von der Vogelweide: differenze tra le versioni

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=== Politica ===
 
In conseguenza dei rapporti tesi, fu costretto a lasciare la corte del munifico duca Bernardo di [[Carinzia]] ([[1202]]-[[1256]]); dopo l'esperienza della tumultuosa residenza del [[langravio]] di [[Turingia]], avverte coloro i quali hanno orecchie sensibili di tenersi alla larga dal padrone di casa; e dopo tre anni alla corte di Teodorico I ''(Dietrich I)'', [[marchese|margravio]] di [[Meißen]] (che regnò fra il [[1195]] e il [[1221]]), Walther si lamenta che per i suoi servizi non ha ricevuto né denaro né lodi. Il poeta fu un uomo dalle opinioni forti, ed è ciò che gli dà la sua maggiore importanza nella storia e che lo distingue in letteratura. Dal momento della morte dell'imperatore [[Enrico VI deldi Sacro Romano ImperoSvevia|Enrico VI]] ([[1197]]), quando iniziò la fatale lotta fra l'[[Sacro romano impero|impero]] ed il [[papato]], Walther si lanciò ardentemente nella lotta per l'indipendenza e l'unità germanica. Sebbene i suoi poemi religiosi provino la sincerità della sua fede [[chiesa cattolica|cattolica]], rimase fino alla fine dei suoi giorni oppositore delle affermazioni estremistiche dei papi, che attaccò con un'asprezza che può essere giustificata solo dalla forza dei suoi sentimenti patriottici. I suoi poemi politici iniziano con un appello alla [[Germania]], scritto nel [[1198]] a [[Vienna]], contro le dirompenti ambizioni dei principi: "Incorona Filippo con la Corona dell'Imperatore E non permettere che venga turbata la tua pace".
 
Fu presente, l'8 settembre, all'incoronazione di [[Filippo di Svevia|Filippo]] a [[Magonza]], e lo appoggiò fino a che la sua vittoria non fu assicurata. Dopo l'assassinio di Filippo, nel [[1209]], "parlò e cantò" in sostegno di [[Ottone IV deldi Sacro Romano ImperoBrunswick|Ottone di Brunswick]] contro il candidato papale [[Federico II di Hohenstaufen]]; solo quando l'utilità di Ottone per la causa tedesca fu demolita dalla [[Battaglia di Bouvines]] ([[1212]]) si rivolse alla stella nascente di [[Federico II di Hohenstaufen|Federico II]], ora l'unico rappresentante della maestà della [[Germania]] contro il [[papa]] e i principi.
 
Da parte del nuovo imperatore, il suo genio ed il suo zelo per l'impero fu finalmente riconosciuto, e gli fu concesso un piccolo feudo in [[Franconia (regione)|Franconia]] che, sebbene egli si lamentasse del fatto che era di piccolo valore, gli diede una casa e la posizione stabile che aveva così a lungo desiderato. Circa il fatto che Federico gli abbia dato un ancor maggiore segno del suo favore, rendendolo tutore di suo figlio [[Enrico VII di Lussemburgo|Enrico VII]], si nutrono forti dubbi. L'accaduto, di per sé piuttosto improbabile, poggia solo sulla prova di un singolo poema, che può anche essere interpretato in altro modo. Lo spirito inquieto fece sì che Walther non rimanesse a lungo nella sua nuova proprietà.