Corsivo (giornalismo): differenze tra le versioni
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Il ''Corsivo'' nella carta stampata, il rappresenta un genere particolare di scrittura giornalistica.
Esso è un breve commento, polemico, spesso tagliente oppure ironico, su una singola notizia, un personaggio o una vicenda che appassiona l'opinione pubblica. La denominazione deriva
Il ''Corsivo'' infatti, è un genere giornalistico spurio, dal momento che si serve di strumenti letterari estranei alle regole tradizionali del giornalismo. Ad esempio: fa ampio uso di figure retoriche ed è dichiaratamente fazioso, avvicinandosi molto allo stile satirico.
Il ''Corsivo'' appare sempre sotto forma di rubrica, pubblicata quindi con cadenza periodica, allo scopo di fidelizzare il lettore. Numerosi sono gli esempi di ''Corsivi'' di vita pluriennale tutt'ora pubblicati: ''L'Amaca'' di [[Michele Serra]] e ''Bonsai'' di [[Sebastiano Messina]] su ''[[la Repubblica]]'', ''Andrea's Version'' di [[Andrea Marcenaro]] su [[Il Foglio]], ''Jena'' di [[Riccardo Barenghi]] e ''Buongiorno'' di [[Massimo Gramellini]] su ''[[La Stampa]]'', eccetera.
Tra i corsivisti storici si ricordano [[Giulio Benedetti]] (''[[La Stampa]]''), [[Indro Montanelli]] (''[[Corriere della Sera]]'', ''[[il Giornale]]'', ''[[La Voce (quotidiano)|La Voce]]'') e [[Mario Melloni|Fortebraccio]] (''[[L'Unità]]'').
Corsivisti più recenti invece sono [[Michele Serra]], [[Sebastiano Messina]], [[Vittorio Feltri]], [[Alessandro Robecchi]] e [[Pietrangelo Buttafuoco]].
== Bibliografia ==
* [[Samuele Mazzanti]], ''Storia del corsivo giornalistico. Da Fortebraccio a oggi'', tesi di laurea, 2012 (link: http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=41501)
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